In merito alla situazione di “emergenza Covid” che il nostro paese sta vivendo e con le inevitabili ripercussioni sul mondo dello sport, oggi pubblichiamo le riflessioni di Demis Dartora (Montebelluna) che ha inviato al nostro portale:
—
Premetto che io sono uno di quelli che non ha mai avuto paura del problema Covid ma con le dovute attenzioni ho sempre continuato a lavorare e fare sport, tuttavia la situazione inizia farsi nuovamente pesante e proprio stamattina una mamma di due ragazzi di 11 e 13 anni mi ha chiesto se era confermato l’allenamento in quanto il figlio più grande che gioca a calcio è a casa.
Gli ho girato il chiarimento federale e la sua risposta è stata “sono contenta che Mattia possa far ancora qualcosa ma cosa dico a Luca che devo tenerlo casa? Fanno sempre 2 sport di contatto ma per il più piccolo il virus è meno pericoloso che per l’altro?”
Ha chiuso semplicemente con “ci vediamo stasera ma mi raccomando che lo sport non diventi una forzatura a discapito della salute visto che in molti hanno già chiuso rinviando a tempi migliori spero che la federazione vostra non voglia far l’eroe ma che sappia ciò che fa”.
Io ovviamente mi faccio il segno della croce ogni volta che vado al campo nella speranza che tutti stiano bene ma quello che percepisco è che in molti iniziano per ovvi motivi ad aver paura di ammalarsi o della quarantena nel caso di ragazzi che non posso permettersi economicamente 10 giorni di isolamento.
Credo che dovremmo risederci tutti ad un tavolo (anche se credo il Governo ci penserà da solo) e tutelare come abbiamo fatto a febbraio le società ed i ragazzi, facendo come in altri sport un semplice rinvio a data da destinarsi.
Un saluto
Demis