Lunedi 23 ottobre. Ancora non pubblicati i calendari di serie B, serie C, femminile. Mai nella giovane e travagliata storia dell’hockey in line si era arrivati a questo punto. E solamente venerdi, 20 ottobre, sono usciti i calendari di under 20 e 18 elite.
E’ stato difficile pazientare fino ad oggi per non scrivere un articolo: l’ho fatto solo per non aggiungere ulteriori difficoltà ad una situazione già complicata di suo. E’ difficile far capire a chi non è del nostro piccolo mondo di come si possa considerare un’attività sportiva seria un campionato che al 23 ottobre non sa il proprio calendario.
E le novità non sono certo rosee: con una comunicazione ufficiale del segretario generale di FISR Iezzi, venerdi è stato comunicato agli unici 4 club che erano pronti (da inizio agosto) a giocare la serie B che il campionato sarà accorpato con la categoria inferiore, con regole tendenti ai vincoli della serie C. Falliti i ripetuti tentativi di trovare squadre disposte ad accettare il salto di categoria, dopo lo svolgimento di una B già monca nel 2016-17 disputate con sole 6 squadre.
Sconfitta totale.
Scompare una categoria, conseguenza del fatto che i club continuano a diminuire e che per partecipare ai campionati sempre più soggetti preferiscono ricorrere ai prestiti o agli utilizzi piuttosto che alla formazione di un proprio vivaio. Diminuiscono le squadre anche nel femminile, settore che già non godeva di ottima salute: dalle 7 squadre di 2 anni fa, siamo passati alle 6 dell’anno scorso e alle 5 di quest’anno. E anche qui, senza ancora un calendario. Al 23 ottobre.
La nazionale italiana vince medaglie a grappoli e questo non può che rendere orgoglioso tutto il movimento. Un movimento però sempre più piccolo e che ad oggi appare un malato terminale. Dire “è colpa delle società” è servito in questi anni a coloro che guadagnavano (e guadagnano) 100 mila euro a stagione per fare poco più che 2 calendari a lavarsi la coscienza. Le spie rosse dell’emergenza era da tempo che si erano accese: impianti che scompaiono, club che rinunciano, attività sempre più risicate anche da ex nobili del nostro panorama oggi costrette a ricorrere frequentemente agli utilizzi, anche da realtà una volta snobbate per la loro appartenenza geografica.
“La riunione indetta dal Coordinatore della Commissione di Settore in merito alla situazione della disciplina Hockey inLine in Italia, avrà luogo il giorno 28 ottobre alle ore 14,00 presso il Centro Civico, sito in Forlì, via Curiel n. 51”.
Servirà a trovare la chiave di volta per uscire dal pantano in cui ci si è infilati con decenni di politiche ottuse e proibizionistiche?
Oggi siamo il frutto delle politiche impostate 5 anni fa (e precedenti). Impossibile pensare di fare un rapido cambio di passo dall’oggi al domani. Ma mentre gli addetti ai lavori si sgolavano per far notare la scarsa lungimiranza di tante decisioni imposte a suon di arroganza, nulla veniva preso in considerazione da chi ha sempre preferito direzionare le colpe sugli altri.
Oggi la realtà è drammatica. Siamo al 23 ottobre ed il buio è totale.
Avrà il nostro sport la forza di risorgere?
Il netto calo dei tesserati e delle squadre partecipanti ai campionati è un dato oggettivo che deve far profondamente riflettere.