Il 1° settembre è partita la campagna pubblicitaria della Lega Nazionale Hockey: oggi associarsi a questo ente per le squadre di A1 e A2 non è più obbligatorio ed automatico come una volta ma l’iscrizione è facoltativa e costa la cifra annuale di 300 euro, come si evince dal volantino in allegato.
Per chi non ha lunga memoria, ricordiamo il passato recente:
a luglio 2014 la Lega, alle prese con una serie di cause intentategli da alcuni club, decise di rescindere unilateralmente il proprio contratto con FIHP (clicca QUI per leggere il comunicato di allora della Federazione).
Dopo mesi di incertezza, la FIHP decise di chiamare a sé l’organizzazione dei campionati ma poi, dopo qualche mese, riaffida la gestione provvisoria degli stessi sempre alla Lega, la stessa che aveva rescisso il contratto.
Cambia però sostanzialmente un dato: in precedenza, oltre ad un contributo annuale in genere sui 52mila euro da pate di FIHP, LNH aveva anche il diritto di incassare le quote di iscrizione ai campionati, le tasse per l’iscrizione degli stranieri e le sanzioni ai club. Sia per l’hockey in line che per l’hockey pista.
Dopo questo scossone, tutto ciò passa a FIHP che per la stagione 2014-15 si è avvalsa comunque della struttura della LNH, che di certo non poteva essere stravolta in pochi mesi.
Leggendo il bilancio della FIHP (clicca QUI per leggere il previsionale 2015) si nota come verso la LNH nel 2014 sono stati erogati 88mila euro totali a fronte dei 247mila che erano stati previsti.
E’ una cifra appropriata? Giudicate voi.
Nella stagione 2015-16 le cose cambieranno perchè il segretario generale LNH Cesare Ariatti, che svolge anche il ruolo di responsabile dell’ufficio gare e campionati FIHP (ciò è stato deciso in un consiglio federale di fine maggio 2015) è stato assunto da FIHP e quindi il suo onorario sarà a carico della Federazione. Logico quindi pensare che le spese della Federazione verso la Lega torneranno a diminuire (a bilancio sono previsti 52mila euro per la stagione entrante).
Nel 2015-16 FIHP incasserà le varie quote e organizzerà i campionati (sia in line che pista) con il proprio ufficio: la LNH si occuperà dei rapporti verso l’esterno, della comunicazione, della promozione, della pubblicità. Al lavoro quindi due enti distinti per distinte competenze, ma sempre rappresentati dalla stessa persona per entrambi gli hockey.
ACCORDO DI SERVIZIO FIHP-LEGA HOCKEY
Ora la parola passa ai club, che dovranno decidere se spendere 300 euro per associarsi volontariamente alla LNH. Se i servizi che l’ente si propone di offrire saranno ritenuti validi, i club si assoceranno, altrimenti ne faranno a meno.
Dalle prime indiscrezioni sembra che la quasi totalità dei team rinuncerà a questi servigi: se così sarà, avrà senso mantenere in vita una LegaHockey che non ha fra i propri associati neanche la metà delle squadre partecipanti ai campionati?
Agli Stati Generali di Verona il mondo dell’hockey in line chiese esplicitamente di avere persone dell’hockey in line a gestire i vari aspetti dell’hockey in line, così come avviene da qualche anno per il settore tecnico (Fabio Forte).
La più forte richiesta è stata una emancipazione dall’hockey pista: i cugini organizzassero la propria attività con le persone e con le modalità che più ritengono congrue, l’hockey in line chiese di essere indipendente nelle proprie scelte e soprattutto nelle scelte degli uomini che possano guidarle.
Uomini chiave in comune con l’hockey pista, si disse a Verona, non vogliamo più averne.