La Lega Nazionale Hockey ha recentemente rinnovato le proprie cariche. Dopo le dimissioni del ventennale
presidente Leo Siegel (confermato comunque presidente onorario), a vincere le elezioni, meno di un mese fa è stato Raoul Frugoni, vice presidente durante l’ultimo mandato di Siegel.
Una storia travagliata quella della LNH (definita associazione delle associazioni), dopo le pesanti battaglie legali per la dubbia gestione, condotte circa due anni fa e che hanno portato FIHP a reinternalizzare la gestione dei campionati, seppur decidendo in maniera assai discutibile di lasciare sempre i soliti personaggi, ieri in Lega, oggi anche in FIHP, a gestire un qualcosa che di certo non funziona al meglio.
Ad oggi LNH gestisce comunque 52mila euro l’anno per organizzare la comunicazione dei campionati per conto di FIHP, nonostante l’iscrizione alla stessa sia facoltativa e, almeno per quanto riguarda l’hockey in line, solo una manciata di club hanno deciso di aderire.
Per quanto riguarda la nostra disciplina, da sempre assai poco considerata al confronto con l’hockey pista nonostante un maggior numero di tesserati (ma un minore numero di denaro smosso), i rappresentanti saranno Giuseppe Molinari (presidente Modena) nelle vesti di vice presidente, Mauro Pierobon (presidente Cittadella) e Riki Tessari (vice presidente Milano). Consigliere supplente Aldo Berardi.
Maggiori informazioni si possono trovare sul portale www.hockeypista.it, dove si è parlato in passato delle dimissioni di Siegel (clicca QUI ) e delle nuove elezioni (clicca QUI ).
Abbiamo fatto alcune domande al gentile sig. Molinari sul presente e futuro della LNH.
La prima domanda è a bruciapelo. La Lega Nazionale Hockey oggi serve a qualcosa?
“Credo che ci sia un forte bisogno di Lega in Italia. Il nostro sport è reduce da anni difficili e probabilmente non è un caso che da quando la LNH ha avuto problemi, per motivi extrasportivi, i problemi non sono diminuiti ma anzi, sono aumentati. Credo ci sia un forte bisogno di confrontarsi fra club, di cercare insieme delle proposte costruttive e poi di sottoporle a FIHP attraverso un organismo riconosciuto. La Lega deve essere vista come la casa delle società, non come un ente estraneo”.
Ad aderire a LNH, da quando non è più obbligatorio ma facoltativo, sono però assai poche società. Probabilmente il servizio reso, a fronte dei 300 euro di iscrizione, non è ritenuto valido. Perchè domani i club dovrebbero tornare ad affiliarsi?
“Rispetto al passato c’è stata una grossa novità, ossia l’apertura anche alle squadre di B e femminile. Sicuramente c’è bisogno di un grosso confronto e di nuove idee; io non posso dire cosa fare agli altri club, ma di certo posso invitare tutti coloro che hanno idee a proporle nella sede opportuna”.
Il Segretario Generale della LNH rimane, irremovibile negli anni, Cesare Ariatti, figura molto criticata che ricopre anche il ruolo di responsabile ufficio campionati della FIHP. I due ruoli non sono in conflitto di interesse?
“Io non lo vedo questo conflitto di interesse. Ariatti in quanto dipendente esegue le decisioni prese da altri ed è probabilmente l’unico in Italia sempre disponibile 24 ore su 24 e sempre pronto a risolvere i problemi. Probabilmente la decisione di far tornare i campionati in FIHP non è stata saggia e risolutiva, quando si lavora “in proprio”, si dà sempre il 100%, quando si è dipendenti ci si limita ad eseguire i propri doveri”.
Cosa pensa degli attuali campionati?
“Personalmente non sono d’accordo con quanto deciso per il prossimo anno. Credo che la formula più bella per la A2 fosse quella dell’anno scorso, con una prima fase dove i club potevano lanciare senza pressioni anche i giovanissimi ed una seconda dove puntare al proprio obiettivo, promozione o salvezza che sia. Così facendo invece fin da subito le partite sono molto importanti per la classifica e si tende a lasciare i giovani in panchina di più. Non so se una A1 a 14 squadre sia sostenibile, già quest’anno c’è una squadra a 0 punti, si rischia di abbassare troppo il livello. Dobbiamo confrontarci fra club e ragionarci su tutti insieme per poi fare una proposta unitaria a FIHP”.
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Intanto però, la nuova Lega non parte di certo nel migliore dei modi. Come già tante volte accaduto in passato, è stata fissata una riunione per il 20 marzo a Milano. Dodici giorni di preavviso e in una data per molti già impegnata con campionati vari, vista anche la prossima scadenza dei termini per i campionati giovanili zonali. Riunioni del genere andrebbero pianificate con ampio preavviso e con luoghi e tempi tali da consentire la più massima partecipazione possibile. Programmare però non è mai stato il punto forte del roller hockey italiano.
Hockeyinlineitalia vi terrà aggiornati su tutti i futuri sviluppi.
Questa la lettera di convocazione:
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