Il Cus Verona ha studiato da grande ed oggi lo è: primo in classifica, complice la maxi squalifica al Milano Quanta, vincitore della Coppa FIHP (primo trofeo della storia scaligera) e reduce da sette vittorie consecutive in regular season e quattro in Coppa FIHP. L’ultima sconfitta, sul campo, risale al 10 ottobre (5-4 rocambolesco patito contro Milano). Poi il cammino gialloblu è stato imperioso ed oggi la truppa di coach Rela è una delle candidate di diritto alla vittoria finale.
Abbiamo intervistato uno dei dirigenti del club, Stefano Blasi, sul momento magico che stanno vivendo i gialloblu. Buona lettura.
Il Verona si ritrova inaspettatamente campione d’inverno, complice la squalifica del Milano. C’è da dire che anche senza questo imprevisto, sareste stati secondi. Ve lo aspettavate?
“Secondo me quest’anno tutte le squadre migliori della scorsa stagione si sono rafforzate, quindi sapevamo che sarebbe stata più dura. Però si parte sempre per fare meglio della stagione precedente, sapevamo di poter puntare in alto, sicuramente sarebbe stato più sentito il primo posto se fossimo riusciti a portare a casa la partita contro Milano in cui siamo stati avanti fino a 5 minuti dalla fine piuttosto di come è arrivato, comunque puntavamo sicuramente alle primissime posizioni”.
Non siete partiti alla grande, dopo però siete diventati un rullo compressore. E’ arrivato anche il primo trofeo, la coppa FIHP. Cosa mancava all’inizio che ora invece va?
“Nella prima partita eravamo senza gli americani e senza Ciresa, eppure abbiamo recuperato da 3-0 a 3-3 in casa del Monleale, squadra che ritengo essere una delle più attrezzate di questa stagione. Nella seconda contro Milano siamo stati davanti fino a pochi minuti dalla fine, con gli americani arrivati in Italia 24 ore prima e quindi ancora lontani da una condizione accettabile. Dopo quelle partite ci siamo convinti che sarebbe solo servito un po’ di tempo ai due ragazzi per integrarsi negli schemi della squadra per poter ottenere gli ottimi risultati che poi sono arrivati”.
Il vostro allenatore è un sinonimo di qualità: Cristian Rela. Sicuramente averlo a propria disposizione è un grosso sacrificio economico, ma quanto c’è di suo in questo buon momento?
“C’è tantissimo, tatticamente e tecnicamente è indiscutibilmente eccezionale, ma soprattutto ha una capacità di “vedere” e capire le situazioni in pista e fuori incredibile, non gli scappa nulla e ha carisma da vendere”.
Per la prima volta avete due stranieri, gli americani Doran e Conant. Siete soddisfatti delle loro prestazioni? Li ritenete un valore aggiunto?
“Assolutamente soddisfatti, si sono integrati benissimo sia dentro che fuori dalla pista, sono davvero due bravi ragazzi (e questo era il nostro primo obiettivo) e sono tecnicamente davvero di alto livello. Sono molto diversi in pista, Doran molto tecnico e con una gran visione del gioco, Conant velocissimo e con un gran senso della posizione e un gran tiro, si completano perfettamente a vicenda. Ma non sono un valore aggiunto solo per la prima squadra, sono sempre in pista anche con i nostri giovani e questo era l’altro nostro obiettivo principale”.
Cosa pensate in generale dell’attuale regola sugli stranieri?
“Assurdo il costo di tesseramento, soprattutto se si impiegano gli stranieri anche come “formatori” delle giovanili come facciamo noi, dovrebbero essere considerati come un aspetto positivo per la crescita dei nostri giovani e non un mero costo”.
Anche al prossimo trofeo, la Coppa Italia, mancherà Milano. Voi diventate quindi i grandi favoriti. Come è giocare con la maglia di “quelli da battere”?
“Non ci sentiamo i favoriti ma solo uno dei favoriti. Sappiamo che ci sarà da lottare e che ci sono almeno altre 2-3 squadre con le carte in regola per vincere la coppa. Sappiamo che sarà durissima ma sicuramente noi partiamo per giocarcela fino in fondo”.
C’è la possibilità che si liberino last minute dei posti per la European League, la Coppa Campioni dell’hockey in line. Qualora veniste chiamasti, parteciperete?
“Se si presentasse l’occasione ci piacerebbe moltissimo partecipare, ma abbiamo calcolato che per una partecipazione “seria” ci servono dai 12.000 ai 15.000€ … da trovare extra budget di inizio stagione. Non è per nulla semplice, vedremo la situazione al momento opportuno”.
Saluti i nostri lettori.
“Approfitto di questa intervista per augurare a tutta la famiglia dell’ inline italiano un felice 2016, che si possa finalmente pensare solo allo sport giocato e che si riesca finalmente a trovare una direzione comune per fare grande il nostro magnifico sport. So che si tratta del tipico “desiderio di Natale”, ma non si sa mai, magari stavolta ce la facciamo davvero”.