Il Milano Quanta si conferma nella sfida più difficile e vince il primo trofeo della stagione 2019-20: la Supercoppa Italiana. Al Quanta Club i meneghini di coach Rigoni, in campo per la prima volta dopo la scomparsa dello storico e amato presidente Quintavalle, vincono a fatica 6-5 una gara emozionante contro degli ottimi Diavoli Vicenza. Rossoblu avanti fino al 6-2, poi la rimonta non completata dei Diavoli.
Presente il pubblico delle grandi occasioni ed uno striscione in onore di Umberto Quintavalle.
Prima della gara, conferenza stampa di presentazione della stagione con le premiazioni dei migliori giocatori e allenatori della scorsa stagione. Il premio per il miglior portiere è andato a Mattia Mai del Milano, secondo Alberti e terzi Peruzzi e Pignatti; quello di miglior attaccante, come da classifica punti, ha visto il bomber biancorosso Delfino primo con 118 punti,
seguito dal compagno Zerdin con 78 e da Alessio Lettera del Milano con 75. Miglior allenatore Luca Rigoni, coach del Milano e della Nazionale che, insieme al nuovo allenatore dei Diavoli, Denis Sommadossi, ha
presentato obiettivi della squadra e la gara della serata.
LA CRONACA (dall’ufficio stampa dei Diavoli Vicenza)
La partita inizia con un’incursione dei milanesi, a cui risponde Vicenza con una bella azione dei nuovi Baldan e Dal Ben, con quest’ultimo che passa il portiere di casa, portando i biancorossi in vantaggio dopo poco più di un minuto. Da quel momento però è Milano a fare la partita e a gestire il disco, anche se il gol del pareggio arriva in modo fortunoso per una deviazione che spiazza Alberti. Dopo quasi cinque minuti di gioco parità per le due squadre. I Diavoli hanno una ghiotta occasione con Lievore, che non riesce a scavalcare Mai, mentre i padroni di casa con un gran tiro dalla distanza di Banchero passano in vantaggio. Vicenza accusa il colpo e sono i milanesi a rendersi ancora pericolosi con Alberti chiamato a salvare la porta in due conclusioni ravvicinate. I Diavoli ci provano con Delfino, ma alla penalità fischiata a Roffo, Milano allunga con Barsanti, mentre i vicentini non approfittano del power play. Con le squadre in parità sono ancora i padroni di casa a impegnare Alberti, ma sul finale ancora protagonista Dal Ben per i vicentini: tiro a lato e
conclusione ribattuta da Mai e poi penalità.
Si chiude il primo tempo sul 3-1 per i padroni di casa e si riprende con il power play a favore del Milano che non si fa pregare e ne approfitta andando a segno con Belcastro. Reazione d’orgoglio dei vicentini che con bomber Delfino, azione solitaria e rete, accorciano sul 4-2. Penalità per Banchero, ma il power play per Vicenza dura poco: prima esce in panca puniti Chelodi e poi Baldan, per fallo del portiere Alberti. In 4 contro 2 un Milano sempre veloce e in palla ha vita facile nel trovare il quinto gol, realizzato da Belcastro. I Diavoli hanno una reazione, ma Mai è sempre pronto e poi è nuovamente Belcastro ad avere una ghiotta occasione, ma Alberti ribatte. I padroni di casa però allungano ancora con Ferrari, bravo a trovare spazio e possibilità di tiro fra tre avversari e a segnare il 6-2 a 13 minuti dalla fine.
Sembra una partita chiusa, ma i Diavoli tirano fuori orgoglio e carattere e accorciano con Loncar. Poi occasione di Zerdin, ma Milano si difende bene. Ci prova di nuovo Dal Ben, ma c’è Mai. Alla penalità fischiata a Roffo è Vicenza a reagire e ad andare in rete con un’altra bella azione di Delfino che porta i suoi sul 6-4. I Diavoli prendono coraggio, Milano rallenta un po’ ed è ancora Vicenza ad andare a segno con l’attaccante sloveno Zerdin che a poco più di due minuti dal termine porta i suoi sul 6-5. Vicenza tenta un arrembaggio togliendo anche il portiere, Milano difende e sbaglia tiro dalla distanza a porta vuota, si va vicinissimi al pari, ma la gara termina con la vittoria di Milano che ha dimostrato, almeno per ora, di essere già in forma per la stagione.
I COMMENTI
Coach Rigoni (Milano): “Il presidente ci manca tantissimo, questo successo è per lui. Fino a 10 minuti dalla fine abbiamo giocato fin troppo bene per essere inizio stagione, poi qualcosa si è rotto, probabilmente proprio perchè siamo a inizio stagione, e sapevamo benissimo che con Vicenza non bisogna mai mollare un colpo perchè non perdonano. Ad inizio stagione queste partite sono così, ci sono errori da entrambe le parti ma forse questo per lo spettacolo e per il tanto pubblico accorso è anche un bene. Sono orgoglioso del premio di miglior allenatore, votato dai giocatori delle altre squadre. Non sono uno che crede molto nei premi individuali negli sport di squadra, il trofeo mi fa molto piacere ma credo che sia merito anche dei miei giocatori”.
Mattia Mai (Milano): “Ci tenevamo molto a questo trofeo che ha un significato particolare per noi. Nella prima partita ufficiale è sempre difficile trovare i giusti meccanismi, l’importante è il risultato finale, quindi va bene cosi e guardiamo avanti. Fa piacere ricevere il premio di miglior portiere ma non è un punto di arrivo ma un inizio, bisogna sempre lavorare a testa bassa”.
Coach Sommadossi (Vicenza): “Il primo obiettivo ci è sfuggito, anche se per poco, con la differenza di un gol. Dobbiamo ripartire però dalla reazione che abbiamo avuto, che sul 6-2 in casa del Milano è stata un buon segnale, perché se non reagisci te ne fanno altri dieci e ti tengono il disco per un tempo intero. Da lì bisogna ripartire, consapevoli che possiamo fare bene, che dobbiamo fare meglio e cercare di amalgamare meglio la squadra.
Abbiamo dei nuovi innesti, dei giocatori nuovi, qualche difficoltà magari a capirsi, ma non è una scusante perché anche loro han cambiato qualcosa, ma potevamo fare meglio sicuramente dal punto di vista del gioco. Ci sono stati dieci, quindici minuti, in cui siamo stati un po’ spenti, forse con un po’ di paura, e Milano ha fatto quei due/tre gol in cui ha allungato. Ci voleva una reazione un po’ prima, poi qualche penalità di troppo ha portato tre gol in power play che alla fine fanno la differenza mentre noi non abbiamo approfittato delle superiorità, aspetto su cui dovremo lavorare”.
Luca Roffo (Vicenza): “E’ stata una partita che abbiamo iniziato bene, andando in vantaggio quasi subito. Poi due episodi un po’ sfortunati hanno rovesciato il risultato e da lì si è un po’ invertito l’andamento. Loro hanno giocato bene e, soprattutto nella parte centrale della partita, hanno giocato meglio e hanno preso il largo. Alla fine, nell’ultima parte del secondo tempo abbiamo dato qualcosa di più noi, soprattutto più grinta che gioco ragionato. Questa Coppa purtroppo è andata, dovevamo vincerla, ma non ce l’abbiamo fatta. Dobbiamo però partire da qui, dalla reazione che abbiamo avuto. Io credo che Milano sia partita con dei blocchi più rodati e quindi più abituati a giocare insieme, mentre noi abbiamo dei blocchi nuovi, inseriti da zero. Abbiamo un giocatore che ha fatto un allenamento e si è inserito in prima linea, quindi dobbiamo lavorare insieme. Nonostante questo ci siamo andati vicini, quindi si parte da qua. Ora siamo a livello di chi ha vinto, quindi ho speranza che crescendo possiamo superarli”.