Un nuovo talento è ormai definitivamente sbocciato nel mondo dell’hockey in line italiano: si tratta di Emanuele Banchero, numero 88 del Milano Quanta e stella indiscussa in una formazione ricca di campioni che quest’anno ha dominato in tutta Italia in tutte le competizioni. Per Milano è stato il secondo triplete consecutivo (Supercoppa, Coppa Italia e Scudetto) e nonostante le partenze di due indiscussi fuoriclasse come Mosele e soprattutto Mantese i meneghini non hanno conosciuto rivali in Italia: peccato non essersi potuto misurare con gli altri club europei per la European Champions Cup.
A Banchero, classe 1989, Hockeyinlineitalia.it ha riservato un’approfondita intervista:
In uno dei commenti post gara hai detto che questo è lo Scudetto che sente più suo. Come mai?
“Perchè quest’anno ho fatto tantissimi gol, specie nei play off e quindi mi sono sentito decisivo. Il giocare insieme a campioni del calibro di Tomasello, Fabio Rigoni e ad inizio stagione Mantese mi ha fatto crescere molto e mi ha messo nelle condizioni di segnare”.
Con Tomasello avete avuto un feeling davvero speciale.
“Tommy ha delle mani d’oro, tanta esperienza ed una visione di gioco incredibile. Negli scorsi anni io ero più un assist man, quest’anno invece ho trovato la porta con continuità anche grazie ai suoi assist che mi hanno fatto compiere il definitivo salto di qualità”.
Mantese l’aveva incoronata come suo erede e come futura stella del campionato e della Nazionale italiana. Ora capisce cosa intendeva?
“Quando ho letto sul vostro portale le sue parole mi sono sentito molto onorato; mi sono impegnato per dimostrare di meritare questi complimenti e sono felice di esserci riuscito, almeno per quest’anno. Per la Nazionale ho già sentito il ct Rela ma non so se riuscirò ad essere presente per impegni lavorativi”.
Potrebbe esserci quindi una Nazionale senza Banchero a Tolosa?
“Non lo so, essere presente a tutti i raduni e al Mondiale non è facile in termini di permessi dal lavoro. Farò ovviamente di tutto per liberarmi e mi relazionerò con il ct per vedere se sarà fattibile. Vestire la maglia azzurra è sempre un grande onore ed una bellissima esperienza. Confrontarsi con i campioni di Usa, Repubblica Ceca, Canada, Francia e le altre è sempre un momento di grande crescita sia sportiva che umana. Spero di riuscire ad andare”.
Torniamo al campionato. Quest’anno Milano non ha perso nemmeno una partita. Si aspettava un dominio così assoluto?
“Sinceramente no. Quando ad inizio anno ho visto la formazione che Milano aveva allestito ero convinto che avremmo vinto, ma non avrei mai pensato di farlo senza perdere nemmeno una partita e vincendo 3-0 entrambe le serie di play off. Monleale in finale, Cittadella in semifinale e Padova in semifinale di Coppa Italia hanno giocato molto bene rendendoci la vita difficile ma noi siamo stati bravi a non deconcentrarci mai. Tante partite di regular season invece le abbiamo vinte proprio senza sforzarci e questo non me lo aspettavo; il lato positivo è che ciò ci ha permesso di lanciare in prima squadra 3-4 giovani di valore in prospettiva”.
Come giudica in generale il campionato italiano?
“Purtroppo di basso livello. Ci sono altri paesi, come la Francia e gli Usa, che hanno un livello medio decisamente più alto ed in cui si pattina all’impazzata. In Italia bisogna migliorare ancora molto per essere al livello dei paesi più competitivi”.
La domanda che tutti aspettano: dove giocherà il prossimo anno Emanuele Banchero?
“Ancora non ho parlato con nessuno riguardo il prossimo anno, nè con Milano nè con altri. Credo comunque che rimarrò a Milano perchè mi trovo bene ed è una squadra vincente ma nella vita mai dire mai. Staremo a vedere”.
Un saluto per i lettori di Hockeyinlineitalia.
“Un caro saluto a tutti gli amanti questa disciplina ed un ringraziamento a voi di Hockeyinlineitalia che finalmente date un po’ di spazio e visibilità ai protagonisti di questo sport, che spesso faticano tanto per poi raccogliere poco rispetto ad altri sport”.