Il Milano Quanta per la terza volta di fila conquista la Coppa FISR, sponsorizzata “Joker Floors”. Al pattinodromo di Forlì, all’interno della splendida cornice del Trofeo delle Regioni e spalti gremiti di giovani atleti in festa, si sono giocate le semifinali e le finali della competizione.
Nella prima semifinale, match equilibrato fra Ferrara e Cittadella con gli estensi che si aggiudicano meritatamente la vittoria, al termine di una gara molto bella da vedere. La rete spartiacque è quella di Yahia al 38′: uno splendido slap al volo porta il Ferrara avanti 3-2 e da quel momento sono bravi gli uomini di coach Buzzo a gestire il vantaggio.
La vera finale è stata invece la semifinale fra Milano e Vicenza: i rossoblu partono meglio e arrivano a condurre per 4-1. A metà ripresa però arriva la rimonta dei Diavoli che in appena 9′, fra il 37′ e il 46′, portano la gara fino al 4-4. Il Milano ha la forza di portarsi ancora avanti con Belcastro che beffa Alberti sul primo palo ma una rete di Delfino in mischia chiude i tempi regolamentari sul 5-5.
All’overtime l’occasionissima è sulla stecca di Corradin che a tu per tu con Mai sbaglia. Ai rigori decide Fabio Rigoni, con un rigore di tutta esperienza che vale il passaggio in finale.
La finalissima è solo una formalità: Milano troppo superiore al Ferrara di fisico, tattica e tecnica. Il match termina con un eloquente 14-1.
Questi i commenti dei protagonisti:
Luca Rigoni (Milano):
“Sono soddisfatto per l’ennesimo trofeo. Non è semplice vincere e continuare a vincere, soprattutto quando dall’altra parte ci sono squadre agguerrite e che vogliono a tutti i costi, giustamente, portare a casa il risultato.
Sapevamo che la finale sarebbe stata la partita più importante e ci siamo preparati per questo: per un tempo e mezzo abbiamo espresso un gran bell’hockey, poi si è spenta la luce, Vicenza ha spinto e ha trovato meritatamente il pareggio. Bravi loro a crederci fino in fondo e, a quel punto, a prendere in mano il pallino e l’inerzia del gioco.
“Una buona squadra trova sempre un modo per vincere” e quindi sono contento di aver vinto, anche ai rigori. Sono convinto che non abbiamo rubato niente, la semifinale è stata giocata meglio un tempo per parte, ai punti è stato giusto il pareggio.
Per una volta posso dire che eravamo noi la squadra da rodare, loro hanno cambiato solo Delfino al posto di uno spento Sotlar, noi abbiamo 4 nuovi innesti e ancora tanto da lavorare. Per questo sono ancora più soddisfatto di aver conquistato i 2 trofei in palio, contro un ottimo Vicenza che aveva dichiarato di voler vincere tutto.
Si è vista la mano di Angelo Roffo, un coach molto capace che ha già dimostrato di saper dare il suo prezioso contributo alla causa dei Diavoli.
La finale è stata una partita segnata fin dall’inizio: loro erano appagati di essere in finale, probabilmente avrebbero dovuto provarci con un po’ più di convinzione ma io penso alla mia squadra e credo che in finale non ci sia stata storia. Abbiamo giocato fino all’ultimo secondo, nonostante la semifinale durissima, soprattutto per rispetto nei confronti dell’avversario e del pubblico, sarebbe stato ingiusto fermarsi a punteggio acquisito. Molto positivo il fatto che la Coppa FISR si giochi all’interno del Trofeo delle Regioni, noi adulti dobbiamo essere d’esempio per i più piccoli”.
Andrea Comencini (Milano):
“Siamo molto contenti di aver portato a casa un altro trofeo. Rispetto alle ultime volte è stata più difficile la semifinale rispetto alla finale. Abbiamo rischiato nella ripresa di buttare al vento quanto di buono fatto nel primo tempo contro Vicenza, per fortuna è andata bene e abbiamo raggiunto la finale, dove Ferrara si è accontentato di essere presente. Peccato per lo spettacolo, per noi va bene così, l’importante era vincere e andiamo avanti così per il prosieguo del campionato”.
Angelo Roffo (Vicenza):
“Diciamo che abbiamo avuto qualche problema, ma lo sapevamo, perché abbiamo giocato per la prima volta sua una pista 25 per 50 e sullo stilmat a cui non siamo abituati, mentre Milano si allena e gioca sempre. Noi giochiamo su una pista diversa e su una superficie diversa e qualche problematica nel primo tempo l’abbiamo avuta. L’abbiamo però pagato caro questo primo tempo, più di quello che mi aspettavo, perché ci siamo trovati sul 3-1 a nostro sfavore e poi 4-1. Abbiamo però voluto giocare una partita uomo con uomo perché ritengo che abbiamo le caratteristiche e la qualità dei giocatori per poterlo fare. La partita nel complesso ha dimostrato che è possibile farlo e nel secondo tempo abbiamo fatto noi la partita e abbiamo pareggiato 5-5.
Il primo tempo la gara l’hanno fatta loro, ma potevano vincere entrambe le squadre. Quindi grande merito al Milano che ha vinto e non si può contestare il risultato perchè è determinato da quello che si costruisce nel corso della gara. Certo vedere i ragazzi rimontare fino al 5-5 contro Milano e su questo campo mi ha dato una grande soddisfazione e una grande sicurezza. Io ci credevo fin dall’inizio, i ragazzi avevano qualche scetticismo a giocare a uomo contro questa squadra, ma io sono del parere che contro giocatori così forti se vuoi metterli in difficoltà devi giocare a uomo. Se gli lasci lo spazio giocando a scatola, già sono bravi, così diventano ancora più pericolosi. Necessariamente devi metterli sotto pressione per indurli a sbagliare. Volevo che i ragazzi ci credessero e alla fine della partita sono sicuro che tutti ci hanno creduto e questo servirà per le prossime partite. Certo siamo arrivati ai rigori e i primi due dopo aver sdraiato il portiere sono andati sul palo e traversa, quindi un po’ di timore è venuto. Bravissimo il giovane Tabanelli che ha tirato un rigore fantastico, alla fine però non è andata. Ma tutti hanno giocato e hanno fatto il loro dovere, sono molto soddisfatto della squadra”.
Che cosa può essere mancato?
“Forse possiamo prepararla meglio, magari con qualche allenamento sulla pista grande.
Sul campo 25 per 50 ad inizio partita abbiamo faticato, eravamo fuori tempo, fuori misura. Ci è voluto un tempo per prendere il ritmo su questa pista. Quindi per poter far qualcosa di più dobbiamo avere la possibilità di fare qualche allenamento in più in un campo adatto. Vedere la rimonta fa capire che la squadra c’è. E’ anche vero che alla lotteria dei rigori puoi vincere e perdere. Se arrivi a giocartela ai rigori significa che hai fatto un buon lavoro ed è difficile dire cosa manca o se serve qualcosa in più. A quel punto basta metterla dentro e diventano decisivi gli episodi. Alla squadra quindi non ho nulla da rimproverare, anzi devo ringraziare tutti i ragazzi perché sono stati tutti protagonisti e sicuramente l’unico che può aver mancato in qualcosa è il sottoscritto, perché potevo fare in modo di preparare la gara meglio, con qualche allenamento sulla pista grande, pur sapendo che non è facile. Quindi non penso manchi qualcosa, la squadra va bene, è a posto, dobbiamo trovare solo la strada giusta, non sbagliare quando si creano le occasioni favorevoli e io sono molto soddisfatto di questa squadra”.
Coach Buzzo (Ferrara):
“Siamo un po’ amareggiati per come è andata la finale, dove siamo arrivati veramente scarichi di energie soprattutto mentali. Ad ogni modo guardando il resto del cammino che ci ha portato alla finale dobbiamo ritenerci più che soddisfatti. La partita con Cittadella era un po’ una rivincita del match di campionato che ci aveva visto sconfitti anche al di là dei nostri demeriti. Siamo stati bravi a non mollare quando il Cittadella è riuscito a ribaltare il nostro iniziale vantaggio e credo che il Ferrara abbia decisamente meritato il passaggio del turno.
Con Milano come detto non c è stato niente da fare. Hanno dimostrato di essere di un altro livello e se non si è al 100% si rischiano brutte batoste. Complimenti a loro. Noi lavoreremo sodo per cercare di ridurre il gap”.