
Aracu mostra con orgoglio la cittadinanza onoraria ricevuta da Nanjing, sede degli scorsi “Youth Olympic Games” e nel 2019 dei “Roller Games”
Il presidente della FIHP e della FIRS Sabatino Aracu sceglie il nostro portale Hockeyinlineitalia per rispondere per le rime ad Umberto Quintavalle, che nei giorni scorsi aveva sferrato durissime accuse tramite un’intervista pubblicata sul sito internet del Milano Quanta e da noi riportata.
Dovere di giornalista è sempre quello di fornire il diritto di replica, lo abbiamo fatto anche stavolta con il presidente federale.
“Trovo la lettera diramata da Umberto Quintavalle decisamente incredibile e ricca di acredine che probabilmente nasconde altro – afferma Sabatino Aracu – sono state lanciate una serie di accuse false e mistificatorie, spesso neanche pertinenti a ciò che è il mio operato ed il mio raggio di azione.
Sul Palazzetto del Pattinaggio che Quintavalle vuole costruire a Milano per esempio, gli uffici della FIHP si sono sempre messi a disposizione per offrire il supporto tecnico che possiamo dare. Quintavalle però è un imprenditore e quindi sa bene che i vari permessi a costruire non derivano da noi, ma dal Comune di Milano. Dal punto di vista economico purtroppo non possiamo aiutarlo, come non possiamo aiutare le altre società che hanno problemi di impianti sparse per l’Italia. Quintavalle se crede nel nostro sport faccia l’investimento, la Federazione non potrebbe che appoggiare tale iniziativa”.
Sulla Lega: “Mi si accusa di fare e disfare la Lega Hockey quando questa è un’associazione privata di club e quindi non è sotto il nostro controllo. Noi abbiamo solamente raccolto gli umore delle società che volevano come interlocutore la Federazione ed abbiamo riportato a noi il campionato, istituendo la figura del commissario in Angelo Iezzi, attuale segretario generale. Per il resto la Federazione acquisisce servizi dalla Lega ma della composizione della stessa non siamo responsabili”.
Aracu passa poi all’annoso capitolo stranieri: “I robusti balzelli che cita Quintavalle furono decisi in più riunioni di Lega proprio dalle società stesse e quindi non è mai stata una decisione calata dall’alto. La ratio era quella di preservare i vivai italiani e tutelare la Nazionale, ma ciò non toglie che tutto è migliorabile e che le regole si possano cambiare. La Federazione è sempre aperta al confronto, specie con i suoi associati”.
Mea culpa invece sul cerimoniale relativo allo Scudetto: nel nostro sport dobbiamo ancora imparare l’importanza del cerimoniale e su questo stiamo lavorando ma anche qui bisogna sempre stare attenti a non scivolare su possibili sprechi economici. Solleciteremo le future organizzazioni a non commettere scivoloni come questo perchè chi vince i campionati merita le giuste lodi; se non riesco ad essere presente però, sia chiaro, è perché dovendo seguire nove discipline sono spesso impegnato in riunioni all’estero per organizzare grandi eventi e la figura incaricata per la premiazione, il vice presidente della Lega Molinari, è comunque uno dei massimi esponenti della disciplina. Come presidente avrei avuto piacere a venire, ma ho preferito delegare e lavorare per il bene delle 9 discipline rotellistiche che rappresento”.