Parte domenica 16 febbraio a Civitavecchia il campionato Uisp della zona centro sud d’Italia: non tutti sanno infatti che oltre al campionato promozionale voluto da Fihp e che ha avuto un buon riscontro nel nord Italia, principalmente Lombardia, anche nella zona sud d’Italia si terrà un campionato prettamente amatoriale. Grazie all’organizzazione di Alessandro Sistili e Mario D’Uva prenderà il via per il secondo anno consecutivo questo campionato all’insegna del gioco e del divertimento e se lo scorso anno le squadre erano solo 4 (Kemarin, Snipers Civitavecchia, Rollin Skate Bari e SalentHockey) quest’anno il numero è salito fino a 6 con i confermati Snipers Civitavecchia B e Kemarin e le aggiunte di Phanters Velletri, Ariccia, Abruzzo Wolves e Salerno Sharks.
Il calendario del torneo ed i roster delle squadre sono visibili al ben curato sito www.hockeyuispcentrosud.com e prevede 6 giornate a concentramento, con le squadre quindi che giocheranno 10 partite fra andata e ritorno: il fulcro logistico sarà Civitavecchia che ospiterà 4 concentramenti, mentre gli altri 2 si giocheranno uno a Salerno e uno, quello finale, a Campomarino.
Del campionato Uisp abbiamo parlato con Alessandro Sistili:
“Il nostro scopo è giocare e farlo nella maniera più economica possibile. Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione: uno è quello degli impianti visto che alcune squadre, come noi e Isernia, non ne abbiamo uno omologato e quindi anche giocare in casa per noi sarebbe una trasferta, con enorme aumento dei costi. Un altro sono le regole restrittive dei campionati e le relative sanzioni, oltre all’elasticità delle regole. Nella Uisp in pratica le regole le facciamo noi giocatori e quindi sono volte interamente allo giocare in maniera economica. Infine l’iscrizione: la serie B costa 500 euro, la Uisp 50. Un risparmio non da poco. D’altronde chi vuole giocare il campionato di B può farlo in altre squadre: noi della Kemarin quest’anno abbiamo prestato ben 7 atleti al Rollin Skate Bari, che ringraziamo, e quindi la Uisp è una rampa di lancio che poi può tornare utile anche ai campionati ufficiali”.
I concentramenti furono il metodo più utilizzato nei primi tempi dell’hockey in line in Italia, negli ultimi anni stanno tornando alla ribalta fra campionati amatoriali e giovanili, soprattutto in ottica contenimento dei costi. Va dato comunque grande merito ai ragazzi della Kemarin che con il loro entusiasmo sono riusciti a creare l’hockey in line in una realtà inimmaginabile e diffondere la loro passione anche in altre città.
La composizione delle squadre sarà mista: alcune, come Velletri e Campomarino, sono team veri e propri ma con problemi logistico-economici. Altri, come gli Snipers B, il Salerno e l’Ariccia, non riuscirebbero a fare un campionato di B se non fra mille difficoltà mentre nello Uisp possono far giocare i giovanissimi. Altri infine come gli Abruzzo Wolves raccolgono giocatori amatoriali del ghiaccio di Roccaraso e inliner di Isernia.
Che dire, in bocca al lupo a questi ragazzi e buon divertimento a tutti!