Dopo solo una stagione di serie A gli Snipers Civitavecchia sono retrocessi in serie B. Lo scorso anno la vittoria all’ultimo respiro contro il Torre Pellice in finale (7-6), poi una stagione piena di difficoltà con l’ultimo posto in serie A ormai matematico.
Ma il club civitavecchiese guarda comunque con ottimismo al futuro.
Queste le parole del presidente Riccardo Valentini.
Ormai è matematico: Civitavecchia è in serie B.
“Retrocedere non è mai bello e a 34 anni è la prima volta che provo questa amara sensazione. Ad inizio anno quando ci siamo riuniti con il direttivo sapevamo che sarebbe stata un’annata difficile ma i ragazzi si erano meritati questa categoria sul campo ed era giusto che si giocassero le loro possibilità. Non nego che ci avrebbe fatto molto piacere rinforzare il gruppo con un paio di rinforzi, utili sia ad alzare il livello degli allenamenti che nei momenti chiave delle partite, ma abbiamo guardato in faccia la realtà e deciso di spendere in maniera più lungimirante le poche risorse a nostra disposizione.
Il campionato di A per noi infatti è stato particolarmente dispendioso, viste le lunghe trasferte, e non è che in questo periodo storico gli sponsor abbondino. Visto il regolamento che prevede dal prossimo anno altri investimenti necessari per rendere la struttura adeguata alla serie A (balaustre, Stilmat, plexiglas sul lato corto del campo), abbiamo preferito non fare il passo più lungo della gamba e andarci cauti con le spese, anche se questo ci esponeva ad una stagione molto difficile dal punto di vista sportivo. E’ andata come temevamo, ma con il senno di poi si è confermata la scelta più giusta”.
Il prossimo anno Civitavecchia ripartirà dunque dalla serie cadetta.
“Non è un problema per noi ripartire dalla serie B, ammesso che sia una vera serie B. Lo scorso anno, con la fusione fra B e C, il campionato aveva un livello imbarazzante ed è stato davvero difficile motivare i ragazzi ad allenarsi. Quest’anno invece la serie B è stata comunque un campionato interessante, con squadre di buon livello e una competizione vera. Il campo ha detto che ci meritiamo la serie B, sta a noi dimostrare di essere cresciuti per tornare subito in A”.
Ed in caso di ripescaggio?
“Sappiamo che le nuove norme sui campi mettono in difficoltà alcuni club. Spero che risolvano i loro problemi perchè quando una squadra rinuncia ad una categoria che merita è sempre una sconfitta per il nostro sport. Credo però che le norme siano giuste: sono state fatte su scala triennale, dando quindi modo di fare adeguata programmazione, e credo sia giunto il momento di pretendere il meglio dalla serie A. Giocare su alcuni campi è davvero imbarazzante e la spettacolarità ne risente. Noi quest’anno abbiamo scelto di investire sulla struttura e non sui giocatori, ma mi rendo conto che per alcuni club il problema non è la propria volontà, ma la volontà del proprietario della struttura.
In caso di ripescaggio ci riuniremmo con il direttivo ma sarebbe probabile un nostro assenso: giocare nella massima serie ha dato nuovi stimoli ai nostri giovani ragazzi ed il girone di ritorno è stato in crescendo”.
Pesa sulla mancata salvezza il girone d’andata chiuso a 0 punti.
“Anche questo era facilmente prevedibile: abbiamo faticato molto a prendere il ritmo all’inizio per poi fare un girone di ritorno in crescendo, con 2 vittorie fin qui. La partita chiave del campionato è stata la seconda di andata, in casa con il Monleale. Una partita decisiva, arrivata troppo presto. Avessimo vinto ora saremmo a -1 dal Monleale e per come si era messa la gara un nostro successo non era impossibile. La storia però non si fa con i “se” e con i “ma”, rimane la soddisfazione di aver comunque battuto due rivali degne di tutto rispetto come Monleale e Ferrara nel girone di ritorno, grazie alla crescita dei giovani ragazzi locali. Se pensate che in rosa gli unici 2 titolari “over 30″ siamo io e Cocino, capirete come il futuro sia dalla nostra”.
Civitavecchia è molto attiva anche sul giovanile.
“Si, partecipiamo a tutte le categorie giovanili (under 18, 16, 14 e 12) ed anche alla femminile: lo facciamo con grande entusiasmo. In under 18 elite è il nostro primo anno e siamo in collaborazione con Genzano e Velletri. Abbiamo molti ragazzi sotto età ed è stato un anno di rodaggio, molto formativo. Nelle altre 3 categorie siamo già primi matematicamente e qualificati alle finali nazionali, ma al di là dei risultati della fase zonale i miglioramenti sono in netta crescita, grazie all’ottimo lavoro del nostro staff di allenatori guidato da Martina Gavazzi. Credo che Martina sia un allenatore molto sottovalutato nel nostro mondo ma come presidente sono pienamente soddisfatto del suo operato, specie per quanto riguarda il settore giovanile. Unisce un ottimo bagaglio tecnico e di esperienza a grandi doti umane, che rimangono uno dei punti cardine della nostra associazione. Cresciamo atleti, ma soprattutto uomini, e valori come l’educazione, il rispetto e la lealtà sono imprescindibili”.
Il vostro impianto, il PalaMercuri, è ormai un punto di riferimento per l’hockey in line italiano.
“Si, specie per il centro Italia. Oltre agli allenamenti di hockey in line e pattinaggio artistico, puntiamo molto anche sugli eventi e sulle manifestazioni. Oltre alle tante gare di campionato di club (Serie A, femminile, under 18, 16, 14 e 12), ospitiamo concentramenti Uisp, gare di artistico e ci siamo lanciati in un paio di iniziative da pionieri, come il Trofeo Indra Mercuri con montepremi per la prima classificata, o uno stage dedicato solo ai portieri con uno staff di indiscusso valore quale Brabec – Franko.
Anche quest’anno confermiamo il Trofeo Indra Mercuri (26-28 luglio) e lo stage estivo di formazione con Zurek-Franko (14-21 luglio). Eventi che si stanno radicando negli anni e che lasciano sempre soddisfatti tutti coloro che partecipano. E per il futuro vogliamo organizzare eventi del genere anche nel pattinaggio artistico”.
Come si riesce ad organizzare un’attività così complessa?
“Il merito è sicuramente della squadra fuori dal campo. Oltre ad un direttivo particolarmente laborioso e sempre pronto a rimboccarsi le maniche, la Cv Skating può contare su una macchina di volontari davvero appassionata, lavoratrice, generosa e di buon cuore. Senza il loro fondamentale apporto non riusciremmo a fare neanche la metà delle cose che facciamo e a tutti loro va il mio più sentito grazie. Se siamo riusciti a creare una realtà così bella, il merito è soprattutto il loro”.