L’ultimo incontro avuto in sede FIHP con il presidente Aracu, il Segr. Generale Iezzi e il Resp. Sett. Tecnico
Nazionale Fabio Forte, è stato caratterizzato da un’accesa discussione sul presente ed il futuro dell’hockey in line al quale non solo il sottoscritto tiene particolarmente.
Per la stagione in corso erano state proposte diverse modifiche alle norme sia per quanto riguarda l’attività che il tesseramento, alcune delle quali sono state approvate, altre direi “rimandate”.
Il nodo principale della discussione era dare seguito agli Stati Generali dello scorso anno dove le società avevano espresso esigenze e perplessità relative l’attività ed allo sviluppo della disciplina sportiva.
E’ proprio per prediligere quest’ultimo che il mio personale impegno si concentra; la razionalizzazione delle risorse economiche così come di quelle atletiche consentirebbe un grosso slancio al nostro sport; ed inoltre trovo ancora oggi inammissibile che discipline diverse vengano ancora accomunate, accostate e gestite da un unico centro.
Pertanto, seppur restando in parte deluso dalla centralizzazione della gestione dei campionati e dal rifiuto riguardante le norme sul tesseramento per questa stagione, il presidente Aracu si è detto disponibile a rivedere quanto già stabilito e per la prossima stagione a cambiare le cose.
E’ un gran bene infatti che la gestione dei campionati sia passata all’interno di FIHP che ha dei bilanci trasparenti e che può vigilare su quanto e come vengono spesi i soldi delle società, non è però affatto cosa corretta che la gestione dei campionati di hockey in line venga fatta insieme a quelli di hockey pista. La mia prima e più determinata mission nel mio mandato è stata e continuerà ad essere fino alla fine di esso, rendere l’hockey in line una disciplina indipendente come lo sono la corsa, l’artistico, lo skate e tutte le altre; siamo uno sport diverso dall’hockey pista tanto quanto dal pattinaggio artistico, abbiamo mezzi, strumenti ed atleti completamente differenti, non vi è più pertanto oggi, alcuna necessità di essere accomunati ad essa.
Allo stesso modo ed alla stessa stregua non è a causa di altre discipline che non si possa trattare gli atleti stranieri come devono essere trattati, non è più pensabile nel 2015, non fare distinzioni tra atleti extracomunitari e comunitari, non solo per quelle che sono le norme vigenti nella Comunità Europea, ma anche e soprattutto per come sono trattati i comunitari negli altri paesi dell’Unione. Mi fa sorridere ancora oggi, risentire frasi che ho subìto in riunioni tra società nel 2007-2008, non si può aver timore degli sloveni: io non ne ho, non credo che gli italiani siano così scarsi da doverli temere, e caso mai lo fossero, allora vorrà dire che dobbiamo metterci al passo!
Anche sulle risorse destinate agli staff la discussione è stata molto accesa ed ancora oggi, le distanze tra le discipline sono troppo ampie. Anche in questo bisogna accorciare il Ggap, certo ci sono discipline che hanno una storia importante e ricca di medaglie, ma i numeri sui tesserati ci dicono che l’in line è li, insieme alle altre, ovviamente sempre lontani dal pattinaggio artistico, ma solo ed esclusivamente da esso.
Pertanto anche i nostri tecnici hanno la necessità di vedere riconosciuti i propri sforzi ed il proprio valore, la passione da sola non basta a colmare le distanze che ci sono nella nostra penisola, non siamo uno sport per pochi, lo siamo per tutti ed abbiamo bisogno che le nostre competenze vengano riconosciute così come lo sono nelle altre discipline.
Per quanto riguarda la tassazione infine, non è pensabile fare ancora oggi un unico calderone tra l’in line e l’Hockey Pista per salvaguardare i diritti RAI: il nostro mondo oggi vive di streaming, ed i dati, i numeri reali, non sentimentali, ci dicono che il nostro movimento è famelico di eventi in live stream e che la TV tradizionale è in esponenziale discesa, per cui quei soldi, che dalle società vengono spesi per i campionati, potrebbero essere utilissimi alle società stesse per garantire una massima categoria più spettacolare, per premiare le società più volenterose ed aiutare le più bisognose, piuttosto che volatilizzarli diversamente.
Il nostro Presidente, è stato comprensivo e si è detto disponibile; già a settembre avvieremo una nuova e determinata programmazione che porterà al definitivo distacco tra l’Hockey in line e l’Hockey Pista, senza timori e senza rimpianti, del resto per chi di entrambe le discipline è appassionato potrà non solo seguirle ma anche praticarle entrambe grazie al tanto agognato “prestito per disciplina” grazie al quale qualunque tesserato FIHP potrà praticare qualsiasi delle discipline Federali.
Continuerò ad essere vigile ed attento e sempre disponibile ad ascoltare i pareri di tutti in maniera assolutamente neutra, con il solo scopo di favorire la crescita dell’intero movimento, che oggi più che mai, con una buona programmazione ed il partner giusto potrebbe davvero esplodere e dare non solo una parvenza ma una vera e propria professionalità a tutti i partecipanti del settore.
Prego tutte le società di continuare a chiamarmi, coinvolgermi e stuzzicarmi su tutti gli argomenti cari alla nostra disciplina ed invito quelle più sornione a venire fuori: è solo unendo le forze che possiamo fare della nostra passione, un grande sport.
Andrea Brancaccio
Consigliere Federale