Un inizio di stagione strepitoso. Di certo non una sorpresa viste le grandi giocate alle quali ci ha abituato in questi anni Alessio Lettera, talento nato nel 1997 e cresciuto nella Molinese di coach Bellini, dove insieme a un gruppo di ragazzi locali aveva trascinato la squadra in serie A.
Poi l’avventura a Milano, dove ha vinto tutto, le varie esperienze con la nazionale italiana ed una carriera in continuo crescendo.
Quest’anno, come dicevamo in apertura, sembra essere arrivata la definitiva consacrazione: decisivo in nazionale (a Roccaraso ha trascinato l’Italia al quarto posto a suon di gol pesanti), decisivo con il Ferrara dove oltre a segnare tanto, sta anche risolvendo gare cruciali in momenti delicati (poker al Verona, rete decisive ai Diavoli Vicenza). Per il “Mago di Molina”, come fu ribattezzato da Gianluca Tomasello, un anno magico che lo sta definitivamente consegnando nei grandi del nostro sport.
Hockeyinlineitalia lo ha intervistato per voi:
Quest’anno fra Mondiale e inizio campionato lei si sta rivelando un bomber davvero implacabile. Si sente questo salto di qualità?
“Sono contento perché penso di essere partito con il piede giusto, non è un arrivo anzi spero di continuare così e di migliorare giorno dopo giorno.
Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che a Ferrara giocando a due linee stai molto più in campo e quindi di conseguenza hai molte più occasioni per far punti”.
Lasciare una realtà consolidata come Milano non deve essere stato facile. Come riassumerebbe i suoi anni in Lombardia?
“Come già detto tante volte, un pezzo di cuore rimane a Milano, non solo alla società e alla squadra ma anche a tutte le persone che circondano quell’ambiente.
Milano mi ha insegnato tanto, dentro e fuori dal campo e per questo devo solo che ringraziare.
Sono anni che non dimenticherò mai”.
Quale è stato il primo approccio con Ferrara?
“Andare via da Milano è stato difficile ma è stato altrettanto “facile” il primo approccio a Ferrara, un grande gruppo, si ride e si scherza e si è seri nei momenti in cui viene richiesto”.
Che sensazione è tornare a giocare con tuo fratello e tanti amici?
“Il ritrovarsi a giocare con i propri amici ma soprattutto con mio fratello non ha prezzo.
All’inizio pensavo fosse più difficile pensando magari che ci sarebbero potute essere tante discussioni che si hanno fra fratelli come capitava a Molina, invece devo dire la verità, Nicola mi ha sorpreso perché ogni allenamento si mette con la testa tra le gambe e lavora sodo accettando e mettendo in pratica anche i consigli che io posso dargli”.
Come è il suo “socio” (Andrea Bellini, ndr) in veste allenatore? Cosa prova a fare il capitano?
“Il Socio secondo me in veste allenatore sta facendo molto bene, sapevo che comunque ci sapeva fare ma non pensavo sinceramente che riuscisse a gestire, insieme a Crivellari, una squadra così bene”.
Dove può arrivare questo Ferrara?
“Ferrara ha dimostrato che quest’anno può combattere per il tricolore e per qualsiasi competizione ci sia in Italia. Io credo fortemente che possiamo mettere in difficoltà tutti e credo anche che allenamento dopo allenamento cresceremo sempre di più a livello tecnico e tattico”.
Cosa pensa del movimento italiano in generale? Dove si potrebbe fare di meglio?
“C’è stato un grosso cambiamento, in positivo, nel nostro campionato quest’anno. Sono arrivati top player anche in Italia ma soprattutto c’è meno dislivello tra le squadre e quindi sono partite molto più equilibrate e belle da vedere”.
Saluti i nostri lettori.
“Vorrei fare un in bocca al lupo e soprattutto i complimenti al mio amico Gianmarco Novelli che fino ad ora sta facendo un grandissimo campionato con la maglia del Monleale”.