Il Milano 24 Quanta, attuale capolista indiscusso della regular season del campionato italiano di A1 e già vincitore in questa stagione di Coppa Italia e Supercoppa Italiana, sarà guidato da Riki Tessari. Questo ciò che era emerso dal comunicato ufficiale del club, rileggibile cliccando QUI se qualcuno se lo fosse perso.
Abbiamo fatto qualche domanda al nuovo allenatore del Milano.
Come mai questa divisione di strade da Varotto dopo tanti successi?
“E’ tutto già spiegato nel comunicato: con Varotto, che ringraziamo per la professionalità e i brillanti risultati ottenuti, avevamo stipulato ad inizio stagione un accordo fino a novembre, quando si sarebbe dovuta disputare la Coppa Campioni. Con lo spostamento della Coppa abbiamo anche allungato la durata dell’accordo ma poi, una volta saputo dell’annullamento della Champions, è stato deciso di interrompere l’accordo così come stabilito a inizio stagione”.
Lei sarà l’allenatore della squadra. Appenderà i pattini al chiodo o farà il giocatore allenatore?
“Con la società l’accordo è che io faccia il giocatore-allenatore. Dipenderà poi dalle circostanze, non posso dire già da ora cosa farò fino alla fine dell’anno. Se riterrò opportuno stare solo in panchina, starò solo in panchina. Viceversa se per circostanze servirò anche in campo, farò il giocatore allenatore. Abbiamo una rosa ampia e di qualità e questo mi permette di avere diverse scelte a disposizione”.
Alla fine del campionato mancano circa 3 mesi. Non si poteva fare uno sforzo e tenere Varotto fino alla fine dell’anno?
“La risposta è chiara ed è già stata data. Non è un discorso economico, altrimenti avremmo dovuto smantellare mezza squadra, è un discorso di progettualità. Così era
stato deciso ad inizio anno dalla società e non si è fatto altro che rispettare gli accordi presi in maniera perfettamente coerente”.
Gli scorsi anni dall’esterno poteva sembrare che uno dei problemi del Milano potesse essere lo spogliatoio, forse perchè è difficile conciliare così tanti giocatori di assoluta qualità. Lei che ne pensa?
“Credo che dall’esterno spesso si abbia una visione distorta delle cose. A Milano non abbiamo mai avuto particolari problemi e i risultati ne sono la conferma. Non è vero che l’unità dello spogliatoio sia stata, ora o in passato, causa di problemi”.