A pochi giorni di distanza dalla conclusione del progetto sperimentale sull’Italia under 16, prendono parola i due allenatori del team azzurro, ossia Stefano Carboncini e Drahoslav Zurek.
“Il nostro lavoro si è incentrato principalmente sulla selezione dei ragazzi – affermano i due coach – e meno sull’amalgama. Questo ha influito sul torneo di Civitavecchia, dove i ragazzi hanno evidenziato questa non approfondita conoscenza l’uno dell’altro ed hanno perso contro una squadra, gli Snipers Civitavecchia, dai fondamentali meno validi dei loro ma con una maggiore esperienza di gioco e coesione fra i vari giocatori.
Il nostro obiettivo principale però era quello di preparare questo gruppo di validi atleti ad una mentalità diversa, tipica di una squadra nazionale, e con la quale sicuramente si troveranno in futuro a ragionare di nuovo. Dopo questa esperienza sicuramente i ragazzi saranno più preparati, anche dal punto di vista dell’atteggiamento, alla futura nazionale under 18. Non abbiamo inoltre mancato di sottolineare come questo sia un
gruppo “aperto”: non è detto che chi c’è oggi, ci sia anche domani, e viceversa chi non c’è oggi, non possa esserci domani. I ragazzi dovranno lavorare sodo nei rispettivi club per dimostrare di poter vestire l’azzurro e colmare ognuno le proprie lacune.
Riteniamo questo progetto di Italia under 16 quindi – concludono i due coach – estremamente valido e molto formativo per i ragazzi che imparano fin dalla più giovane età a stare propriamente dentro un Team Italia”.