Cinque gol in una sola partita non sono un evento che capita spesso: quando poi i 5 gol li si segnano alla propria ex squadra in un match dalla valenza di alta classifica, la soddisfazione ha il sapore doppio. Parliamo di Andrea Comencini, lo scorso anno a Verona e al centro di una lunga trattativa estiva che alla fine l’ha fatto approdare al suo “vecchio amore”: il Milano Quanta. Comencini ha trascinato la sua squadra alla vittoria per 5-4 finale, con la rimonta decisa negli ultimi minuti di gara. Abbiamo intervistato il difensore bolzanino.
La dura legge dell’ex. Le tue 5 reti al Verona hanno un sapore di rivalsa oltre alla normale soddisfazione di far vincere la propria squadra?
“Nessuna rivalsa, non dovevo dimostrare niente a nessuno e l’unica cosa che contava sabato sera era vincere la partita e portare a casa i tre punti”.
Prima e dopo la partita ci sono stati screzi o vi siete salutati come vecchi amici con i vecchi compagni e vecchi dirigenti?
“Sia prima che dopo la partita ho salutato senza problemi sia i miei ex compagni che dirigenti e allenatore ,come ho sempre fatto anche con Milano l’anno scorso o con asiago gli ultimi anni. Nessuno screzio. Cambiare squadra fa parte dello sport ed è una cosa normalissima”.
Nonostante l’arrivo degli americani avete comunque vinto, anche se dal tabellino si evince una partita davvero tirata. Sarà questa la finale scudetto?
“E’ ancora troppo presto per pronosticare chi arriverà in finale,l’anno scorso con Verona dopo tre partite avevamo due punti ma siamo arrivati in finale contro Milano. Il campionato è ancora lunghissimo e molto equilibrato e come sempre regular season e play off sono due cose molto diverse. Verona è sicuramente un ottima squadra con due stranieri di ottimo livello e italiani altrettanto forti. Ma anche Vicenza Monleale e Cittadella sono ottime formazioni che si sono rinforzate in estate”.
Cosa l’ha spinta a tornare a Milano?
“Milano é in Italia l’unica società che mi permette di svolgere un campionato di serie A1 per come lo intendo io quindi la scelta di tornarci é stata molto semplice. L’organizzazione sotto tutti i punti di vista è impeccabile e noi giocatori dobbiamo solamente pensare a giocare il meglio possibile visto che siamo sempre messi nella condizioni di poterlo fare”.
A Milano ha anche ritrovato coach Varotto, con il quale aveva iniziato lo scorso anno a Verona e con il quale ha vinto una champions ad Asiago. Sembra quasi che voi 2 vi inseguiate.
“Conosco Roberto da tantissimi anni, mi ha allenato la prima volta nel 1999/2000 su ghiaccio e con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, che ormai dopo 16 anni va al di là dell’hockey, quindi ritrovarlo a Milano mi ha fatto come sempre molto piacere”.