Joey Doran ha ora un importante nome nell’hockey in line europeo. Come è iniziata questa avventura?
“Tutto è partito da una piccola città italiana, Civitavecchia. Uno dei miei migliori amici, Stephen Campbell, ha ricevuto un’offerta per giocare lì e mi ha chiesto se volevo venire anche io. Sicuro di andare insieme, siamo atterrati in Italia e tutto è iniziato”.
Quali sono state le sue prime emozioni nell’andare a vivere dall’altra parte del mondo?
“Mi sono sentito benissimo nel vivere oltre oceano. Ero stato in Europa solamente una volta, per i Mondiali Firs del 2009, e lo aveva assolutamente adorato. Non avrei mai sognato di poter vivere un giorno quaggiù”.
Quali sono le maggiori differenze tra l’hockey europeo e quello americano?
“Per me ci sono tre grandi differenze tra i due hockey: la prima è che i campi in Europa sono molto più piccoli e ciò velocizza il gioco. In America i campi sono più grandi e quindi il gioco è più lento e più controllato. La seconda è che le porte sono molto più piccole rispetto a quelle che usiamo a casa e credo che ciò renda possibile alle squadre più deboli di rimanere più a lungo in partita. L’ultima differenza è che il gioco in Usa è molto più fisico e gli arbitri lasciano più correre: ciò porta a meno superiorità numeriche, credo sia un bene”.
“Sì, sono molto felice di essere di nuovo a Rethel, in Francia. La ragione per cui ho scelto di tornare qui a giocare è che ci sono sempre squadre molto forti. In questa stagione abbiamo alcuni ottimi giocatori francesi più due cechi, più me e il mio compatriota Taylor Kane. Abbiamo una grossa squadra”.
Quale è l’obiettivo della società? Vincere il campionato francese? O puntate alla Champions League?
“L’obiettivo è quello di vincere tutto, cioè campionato, coppa francese e Champions League. Penso che sarà molto difficile ma credo che sia possibile visto il team che abbiamo”.L’hockey in line in Francia è cambiato negli ultimi due anni?
“Sì, un pochino è cambiato in questi due anni. Molte squadre ora prendono giocatori stranieri ed il livello per questo si è alzato parecchio. In questa stagione credo che ci sarà il livello più alto di sempre”.Ultima domanda: ci parli un po’ della tua esperienza italiana. Le è piaciuta? Cosa pensa del nostro campionato?
“Ho amato la mia esperienza in Italia. Ho incontrato persone davvero simpatiche e ottimi amici. Il campionato era molto competitivo e divertente allo stesso momento. Gli italiani sono molto cordiali e mi sarebbe piaciuto davvero molto giocare un’altra stagione nel Bel Paese prima di fermarmi con l’hockey europeo”.