Miracoli della pandemia.
Si sa, le avversità spingono le menti migliori a creare e ad uscire fuori dalle situazioni difficili con delle pure invenzioni o dei grandi slanci di genialità. La pandemia ha acuito queste doti: visti i tanti, continui e perenni cambiamenti sono in molti, specie fra i liberi imprenditori, ad aver dovuto chiudere la propria attività, travolti da eventi non prevedibili e di fronte ai quali si può far poco. Ma altri, pochi, sono stati capaci di tirare fuori il classico “coniglio dal cilindro” e rispondere a momenti di grande difficoltà con delle giocate da campione assoluto.
Il comunicato ufficiale 50 diramato oggi dalla FISR può senz’altro essere annoverato fra i colpi di genio. Alle 16.38 infatti è stato ufficializzato, con mail ai club e pubblicazione sul sito ufficiale, della deroga al numero minimo dei giocatori. Ad eccezione della serie A e serie B, nelle altre categorie si potrà giocare con 5 esterni ed 1 portiere.
Deroga alla quale in mattinata, nella partita under 16 delle ore 12 di oggi 5 gennaio, aveva già usufruito l’Edera Trieste, sceso in campo ad Asiago con un roster di 5+1.
Siamo di fronte ad un caso di regolamento con efficacia retroattiva. Un caso originale al quale non si è soliti assistere.
Per carità, la norma in questo preciso momento storico può anche avere un senso: i club sono di fronte infatti ad una pioggia di defezioni fra positività, quarantene, problemi logistici, problemi nel riavere il certificato medico, semplice paura e una piccola percentuale di no-vax.
Ma il metodo e la tempistica dell’applicazione del CU50 lasciano sicuramente molto riflettere. Così come c’è da sottolineare che per alcuni club il reclutamento nel vivaio sono decenni che ha scarsi risultati numerici e che le loro difficoltà non sorgono di certo da oggi.
Un certo Giovanni Giolitti diceva “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”. La citazione potrebbe sembrare quanto mai attuale.