Chi frequenta il mondo dell’hockey in line da diversi anni non può non ricordare le eterne sfide fra Asiago e Trieste. Uno degli indiscussi protagonisti dell’epoca era l’attaccante sloveno Nejc Sotlar: vero e proprio bomber, un folletto che faceva impazzire tutte le difese e conquistava stecche d’oro su stecche d’oro.
Quando quest’estate il Vicenza lo ha ingaggiato in molti hanno avuto un flash back. Hockeyinlineitalia ha deciso di intervistarlo e di farsi raccontare aneddoti delle sue esperienze fra Trieste, Mallorca e Rethel.
Buona lettura!
Per te il campionato italiano è un ritorno. Cosa pensi del movimento che c’è in Italia?
“Si è vero, non sono stato in contatto con l’hockey in line italiano per molto tempo. Ho sentimenti controversi circa la lega italiana. Oggi posso appena vedere qualche faccia che mi ricordo ai tempi in cui giocavo. Ci sono un sacco di giovani, molto capaci a pattinare. Ma penso che 10 anni fa c’erano giocatori con molte più qualità”.
Cosa pensa della sua squadra? Può il Vicenza vincere il campionato?
“E’ difficile da dire ora. Sarà molto importante giocare insieme molte partite con il roster al completo. E’ difficile perchè gli sloveni non possono sempre essere presenti. L’atmosfera è ottima e quindi speriamo di migliorare di partita in partita”.
Cosa ci può dire dei suoi compagni di squadra sloveni? Ha un buon feeling con loro?
“Si, siamo molto amici e giochiamo bene insieme. Al momento il problema sono io. Prima di firmare il contratto con Vicenza era almeno un anno che non stavo sui pattini. E ora ho un sacco di lavoro a casa quindi non mi sto allenando molto bene. Ora sto intensificando gli allenamenti per essere almeno simile al giocatore che ero 10 anni fa”.
Hai giocato anche in Spagna e Francia. Quale è il campionato migliore? Quali le maggiori differenze?
“Il migliore campionato è nettamente quello francese. Dopo direi la Spagna. L’Italia non è molto dietro a quello spagnolo. Ma la mia opinione è che in Spagna la differenza fra le squadre di vertice e le altre non è cosi ampio. Ma visto che per me personalmente il mio anno più bello è quello che ho vissuto a Mallorca, forse non sono obiettivo nel giudizio”.
Puoi raccontare ai nostri lettori qualcosa in più della tua esperienza a Mallorca?
“So che ora ci sono un sacco di giocatori che neanche ricordano le sfide entusiasmanti che c’erano fra Asiago Vipers ed Edera Trieste. Nel 2007 quando giocammo la Champions League ricevetti 7 richieste per giocare all’estero. Ma Mallorca la fece speciale. Quindi scelsi Mallorca, e da allora è la mia squadra preferita. Continuo ad andarci anche ora, per visitare i tanti amici che ho lasciato là. C’era una chimica speciale e mi sentivo una vera star. Avevamo un’ottima squadra e abbiamo giocato entusiasmanti finali. Voglio ringraziare tutte le persone di quel posto per la grande accoglienza che mi hanno riservato”.
Quando sei stato a Rethel sei stato il miglior marcatore. Come era laggiù?
“Ho giocato a Rethel una intera stagione, compresi i play off. L’accordo era che io avrei volato ogni venerdi da Lubiana a Parigi, mi venivano a prendere, facevo allenamento al venerdi, la partita al sabato e la domenica mattina tornavo a casa. Ma l’anno a Rethel è stato il più difficile della mia carriera. Le uniche due cose buone erano i soldi, che erano davvero buoni, e i miei compagni Joey Doran e Taylor Kane. Rethel come città è una delle più strane che abbia mai visto…andando a passeggio si vedono coppie che sembra quasi che siano fratelli e sorelle. Ma il mio problema era il sistema di gioco. Per il nostro allenatore
tutto era uno schema. Io invece, in quanto bravo giocatore, avevo bisogno di libertà per improvvisare. Mentre invece all’epoca non potevo fare il playmaker che è una delle mie migliori caratteristiche. Volevano solo che segnassi. Cosi nonostante avevo un ottimo rapporto con il presidente Didiernon mi sono mai sentito felice. E ora mentre rispondo mi viene in mente un’altra cosa bella: dopo le partite avevamo una sala VIP per i giocatori ed è li che ho scoperto e apprezzato il Jack Daniels”.
Cosa ci dice invece dei suoi anni con il Trieste?
“I miei inizi. Sono stato per molti anni arrabbiato con loro ma poi ho realizzato che ho vissuto bei momenti. E’ una storia divertente il come io abbia iniziato a giocare li. Per prima cosa chiamai Fabio Forte e gli chiesi di poter giocare per i Vipers. Ancora ci ridiamo sopra quando ci incontriamo, ma lui non credette che fossi un buon giocatore Poi dopo se ne è pentito quando ho firmato per l’Edera. Alla fine Asiago ha vinto tutto ugualmente, ma capì che poteva darmi almeno una chance. A Trieste ci fu un grosso impatto quando andammo in 4 sloveni.Ricordo che la prima volta che incontrammo Asiago loro venivano da due stagioni consecutive come imbattuti: vincemmo 6-2 facilmente e dopo quella partita iniziò la rivalità.
Come giocatore mi piace avere rapporti chiari, il che vuol dire “io gioco, tu mi paghi”: con Trieste ci furono momenti burrascosi ma alla fine li ho gestiti bene. Con Edera avevamo un grosso problema: come giocatori avevamo le migliori qualità ma ci allenavamo insieme solo una volta a settimana mentre i Vipers si allenavano 3-4 volte a settimana insieme. Per questo spero quest’anno con Vicenza di giocare molte partite insieme. Dopo molti anni senza parlarmi con Florean lui mi ha chiamato ad inizio stagione per dargli una mano ad allenare le capacità individuali dei suoi ragazzi under 18 e io ho accettato la proposta”.
Come è invece l’hockey in line in Slovenia? ci sono molti giocatori? Quale è il loro livello?
“Buona domanda. Il livello in Slovenia è sempre stato abbastanza buono. Come già detto è almeno un anno che non gioco in Slovenia. Ho pianificato di iniziare di nuovo a gennaio. Il problema è che non ci sono giocatori giovani, solo giocatori di hockey ghiaccio e penso che in 10 anni il livello si abbasserà di molto”.
Quale è il tuo giocatore italiano preferito? E quello straniero?
“Sono sempre stato un fan di Tomasello. Per me lui è stato il migliore. O ancora lo è…non so se gioca ancora. All’estero ci sono molti buoni giocatori…se dovessi indicarne due direi Linus Klasen e Junior Cadiz. Ma la partita più difficile che ho giocato in vita mia è stata quando Greg Thompson decise che mi avrebbe marcato a uomo tutta la partita. Nello stesso momento in cui io entravo, lui entrava.Lui è uno dei migliori difensori che ci sono in giro”.
Se potesse farsi firmare un autografo da un giocatore famoso, chi sceglierebbe?
“Nessun dubbio: Nicola il grande. Frigo”.
ENGLISH VERSION
For you italian league is a come back. What do you think about italian movement?
“Yes its true, I haven’t been in touch with italian inline for a long time. I have mixed feelings about italian league. Now i can barely see some old faces from the times that we played. A lot of young players with a lot of skating. I think that 10 years ago there were much more skilled players”.
What about your team? Is Vicenza going to win the league?
“It’s hard to say anything right now. It will be very important that we play as many games as we can with full roster. It’s hard because slovenian guys can not be there all the time. The atmosphere is great so lets hope that we grow during every match”.
What about your team mate from Slovenia? Do you have a good feeling with them?
“Yes we are good friends and we play good togheter. Right now the only problem is me. Before I signed a contract for Vicenza I haven’t been on skates almost a year. And right now I have a lot of work at home so I am not practising as well. So now I will start also to practise so I can be similiar player that I was 10 years ago “.
You played also in Spain and France. Which one is the best league? Which the main difference?
“The best league is France. By far. After i will put Spain. Italian is not a lot behind of Spanish league. But my opinion is that in Spain the gap between last team and leader is not as big as in Italy. But for me personly I had the best year while I was playing in Mallorca so maybe I am looking a kind of emotional”.
Can you tell us more about your experience in Mallorca?
“I know there are a lot of young players right now that dont remember our times here when Edera and Asiago had really amazing games. In 2007 when we played champions league I received 7 offers for playing abroad. But Mallorca made it special. So Mallorca was, is and always will be my dream team. I am going there every second year now also to visit my friends. We had a special chemistry there and they made me feel like a star there. We had a good team, amazing final matches. I would like to thank all the people there for everything that we had togheter”.
You were the best scorer also in France while you were playing in Rethel. How was everything overthere?
“I was playing in Rethel basicly one whole season and play off for one season. My deal with the team was that I fly every friday from Ljubljana to Paris. The president came to pick me up, we had practise in friday, game in saturday adn sunday morning I flew back home. But the year in Rethel was one of the hardest in my career. The only two good things were money, which was really good at that time, and Joey Doran and Taylor Kane. Rethel, as a city is the weirdest city in the world. You see couples on the street that are probably brother and sister …. But my biggest problem was playing sistem. Yes, I was the best scorer of the league but i would have double points if they would let me play my game. For our coach back there was all just a system. I, as individual good player, needed space so I could improvise. At that time i couldn’t be playmaker which is my best quality. They wanted me just to be a sniper. So eventhoug President Didier was very nice to me I didn’t feel like happy. And now while I am answering i remeber one really good thing. After home matches we had VIP room and because of Rethel Vip section I started to drink Jack Daniels “.
And what about Edera Trieste?
“About Edera? Hmmm…My beginings. After a long years of being angry on them I realized that basicly I had a good time. Its a funny story about how i started to play there. First i called fabio forte if I can play for Asiago. we are still joking about that now but he didn’t believe me that i can play hockey. So he kind a regret it later when I signed for Edera. Still, he won everything but it was funny when he realized he could give me a chance. So in Trieste was a big boom when they signed 4 slovenian players. I remember that we had our first game against Asiago and they came there undefeted for 2 straight seasons… We won 6:2 easily and after this game the rivalcy began. I am kind a player that want to have everything in order. So that means, “I play-you pay”…simple as that. So we had a rocky moments about payments but i managed them good. With Edera we had a big problem. For sure we were the best team if you look individual quality. But the problem was that we had one practise together every week, Asiago 3 or 4. So that’s why I hope that we can play a lot of games togheter this season. If I look on my begining i think that everything was like it ment to be. After long years not speaking to Roberto Florean he called me this season and asked me if I can help him with individual practises for his players. So now I am helping also with the young under 18 team there”.
What about in line hockey in Slovenia? Lot of people play there? Is there a good level?
“Good question. Level in Slovenia was always kind a good. As I told you before I didn’t play a game in Slovenia almost a year now. I am planing to start now in january. The problem in Slovenia is that we don’t have young players. Just old, ice hockey players and I think that in 10 years the level will be much worse then now”.
If there would be a chance to get a signature of one famous athlete, who would it be?
“No doubt, Nicola the great one: Frigo”