Riccardo Dal Ben è un nuovo giocatore del Tres Cantos. La formazione spagnola, madrilena per l’esattezza, lo scorso anno è arrivata in finale scudetto con Valladolid prima del finale tragicomico di cui abbiamo ampiamente parlato nel nostro portale (CLICCA QUI per rileggere l’articolo).
Per il giocatore classe 1998 di San Stino di Livenza, azzurro ai World Roller Games di Nanjing nel 2017, una nuova esperienza estera dettata principalmente da motivi di studio. In Spagna troverà l’italiano Giuseppe Tavano ad allenarlo.
Ne abbiamo parlato con lui:
Ufficiale da pochi giorni la sua avventura nel Tres Cantos, a Madrid. Come è nata questa opportunità?
“Tutto è cominciato per pure caso a gennaio, avendo deciso di fare un esperienza all’estero (Erasmus) con l’università. Inizialmente volevo andare nei Paesi Bassi ma mi sarebbe dispiaciuto troppo stare fermo un anno con l’hockey, così ho optato per la Spagna, in particolare Madrid perché l’università è prestigiosa e ho trovato materie molto interessanti”.
Lo scorso anno i madrileni sono stati finalisti di campionato e anche quest’anno hanno fatto una campagna acquisti importante. Come si sentirà in mezzo a tanti campioni?
“La cosa mi carica tantissimo, al di là dei giocatori importanti che ci saranno o meno. Onestamente punto a crescere tantissimo come giocatore e sono pronto a dare il 200%”.
In Italia ha vestito maglie importanti come Cittadella, Ferrara, Vicenza e Verona. Cosa pensa del campionato italiano?
“Il campionato italiano negli ultimi anni si è fatto più duro, nel senso che il livello tra le squadre si è equilibrato e quindi le gare sono state più combattute e più divertenti da vedere. L’idea delle partite infrasettimanali la sostengo, fa solo bene giocare di più, fa crescere moltissimo”.
Dove si può migliorare?
“Prima di tutto velocizzerei di più il gioco, ho seguito le partite dell’European League e il gioco è molto più veloce rispetto al nostro, tendiamo ad aspettare molto di più, rendendo meno piacevole il tutto. Poi metterei un po’ più contatto fisico e lascerei scorrere un po’ di più il gioco, nel caso di contatti spalla-spalla. Fa solo che bene vedere un po’ di contatto in una partita”.
In azzurro dopo i World Roller Games di Nanjing 2017, chiusi con l’argento per l’Italia, non la abbiamo più vista. Come mai?
“Eh sì e questa cosa mi dispiace molto. Purtroppo l’anno successivo (2018) non sono potuto andare per motivi di lavoro mentre nel 2019 non sono stato selezionato. L’anno scorso avevo dato disponibilità ma c’è stato il Covid mentre quest’anno non so ancora, sto ancora valutando (per motivi personali e di Erasmus) e ho parlato con Luca Rigoni per vedere se riesco ad esserci. A me piacerebbe molto e sicuramente sarebbe un onore per me tornare a vestire la maglia azzurra”.
C’è qualcuno in particolare a cui ti senti grato x la tua crescita sportiva?
“Durante le giovanili una persona che mi ha cambiato molto è stata Roberto Cantele. Però due persone che mi hanno aiutato tantissimo a crescere dal punto di vista mentale sono state Kelly Spain e Tobia Vendrame, che nei due anni a Cittadella mi hanno insegnato tantissime cose”.