Si sta per chiudere l’anno solare 2021 e come sempre a fine anno è tempo di bilanci.
Protagonista assoluto della stagione sportiva, purtroppo, è stato il Covid. La pandemia mondiale si trasforma ma almeno per il momento non sembra essere vicina alla conclusione e quindi tutte le attività sono pesantemente condizionate da ciò.
Proviamo a fare un breve riepilogo dei principali avvenimenti sportivi del 2021:
LE NAZIONALI
Avaro di soddisfazioni l’anno delle nazionali. L’Italia senior maschile ha chiuso con un quarto posto il Mondiale di Roccaraso, che può essere visto sia come bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto. Bene l’aver migliorato i deludenti piazzamenti degli anni precedenti (l’Italia era reduce dall’ottavo posto di Asiago 2018 e Barcellona 2019), male il non essere riusciti ad andare a medaglia in una competizione giocata in casa e con tanti assenti (su tutti gli USA campioni in carica) a causa delle complicazioni logistiche causate dal Covid. L’Italia, bisogna sottolinearlo, aveva moltissimi giocatori assenti (di cui 3 “last second”) ma anche le altre compagini avevano problemi simili.
Sesto posto per l’Italia femminile, con anche qui una nazionale condizionata dalle tante assenze e che paga soprattutto un campionato femminile non all’altezza (basti pensare che la stagione 2021-22 non ha ancora nemmeno un calendario) ed un settore abbondantemente trascurato tanto dalla federazione quanto dai club.
A livello junior, bene l’essere stati presenti agli Europei svizzeri, male il non essere riusciti ad andare a medaglia neanche questa volta: quarto posto per l’Italia under 18, sconfitta in semifinale dalla Francia 1-0 e 4-2 nella finale per il bronzo dalla Svizzera.
Secondo posto, su tre squadre iscritte, invece per l’under 16. Sicuramente un’esperienza molto formativa per tanti giovanissimi che hanno assaggiato l’aria di hockey internazionale.
I CLUB
Nel settore maschile è l’anno dei Diavoli Vicenza che dopo un decennio di predominio assoluto del Milano Quanta (oggi Hc Milano) interrompe la striscia di successi con la vittoria del campionato e della Coppa Italia, già vinta anche prima della pandemia. Un successo fortemente voluto, con la serie di finale ribaltata da 0-2 a 3-2 con la squadra di capitan e coach Roffo trascinata dalle reti di Delfino e le giocate di Sigmund. Da non dimenticare il terzo posto in European Cup, la Champions League del nostro sport. Il 2021-22 è partito con la sconfitta in Supercoppa Italiana ma si preannuncia un’altra sfida tutta da gustare con Milano nelle fasi che conteranno per davvero. In estate il cambio di coach e capitano che solamente a fine stagione si potrà capire se è davvero convenuto ai colori biancorossi oppure no.
Nel femminile continua la striscia di successi del Verona, campione sia in campionato che Coppa Italia.
In under 18 elite vittoria a sorpresa del Real Torino che sfrutta al meglio l’occasione data da una formula assai contorta del “doppio ko” e nella gara che conta sorprende la grande favorita Ghosts Padova, ancora una volta costretta ad accontentarsi del secondo posto.
…. ED IL FUTURO?
Il futuro dell’hockey in line, così come dello sport italiano tutto, è pesantemente in bilico e condizionato come dicevamo in apertura dalla pandemia mondiale. L’obbligo del super green pass rafforzato porterà sicuramente ad alcune defezioni in ogni squadra, dalla serie A alle giovanili, a causa dello zoccolo duro “no vax” che statisticamente è presente ovunque. Il futuro è ad oggi impossibile da prevedere vista la situazione sanitaria in continua evoluzione. Lo scorso anno si è comunque riusciti a portare a termine i campionati, nonostante numerose rinunce e parecchie polemiche, soprattutto in giovanile, per la disparità di approccio alla questione dei tamponi pre-gara (facoltativi eccetto che in serie A, B, Femminili e alle finali nazionali) che ha portato a numerose rinunce. L’aver introdotto, almeno finora, tale obbligo solo per serie A e serie B (per i mesi di gennaio e febbraio) potrebbe portare allo stesso caos, con la disparità di trattamento che potrebbe non essere presa bene da tutti, specialmente i genitori degli atleti minorenni.
Ma visto l’evolversi continuo delle regole, delle sensibilità, degli obblighi, della situazione economica (leggasi “sponsor”) già solo continuare ad esserci può essere considerato un grande successo.