Nella partita disputata sabato fra Cus Verona e Ghosts Padova non tutti hanno notato una sostanziale novità: Enrico Dorigatti a roster con i padroni di casa. Il bolzanino, da anni punto di riferimento dell’hockey in line italiano, era assente dai campi da qualche anno a causa di infortuni e problemi vari. Nel recente passato è stato fra le fila del Milano Quanta ed ha contribuito a diversi dei tanti successi dei meneghini.
Il nostro portale lo ha intervistato:
Era un po’ di tempo che mancava dai campi di in line, che effetto le ha fatto?
“Negli ultimi anni a causa di problemi fisici non ero stato in grado di partecipare al campionato di Hockey in line. Aver di nuovo la possibilità di giocare mi ha fatto molto piacere”.
Come ha trovato la sua squadra? Lo scudetto è un obiettivo possibile?
“La squadra del CUS Verona ha dimostrato negli ultimi anni di poter essere protagonista. E’ composta da un allenatore esperto, giocatori veterani che conoscono molto bene il movimento e il campionato ma anche da giovani leve che scalpitano per potersi mettere in mostra. Nello sport bisogna sempre ambire all’obiettivo più alto possibile e noi sicuramente cercheremo di dare il massimo per raggiungerlo con la consapevolezza che ci sono anche altre squadre attrezzate come o anche meglio di noi. L’importante è non lasciare nulla di intentato e riuscire a mettere in pista la nostra miglior prestazione partita dopo partita”.
L’esperienza con il ghiaccio può dirsi definitivamente chiusa? Quanto continuerà invece quella con l’in line?
“Hockey ghiaccio è stato gran parte della mia vita e ho avuto la fortuna di giocare a livelli elevati togliendomi molte soddisfazioni. Impegni famigliari e lavorativi (oltre all’età anagrafica) mi hanno fatto maturare la serenissima idea di ritirarmi dall’impegno professionale. Ho deciso comunque di non smettere di praticare sport e accordandomi con allenatore e società del Verona abbiamo trovato un compromesso per il mio impiego in campionato che mi permettesse di far fronte ai miei impegni ma che fosse allo stesso tempo utile alla squadra. Non so dire quanto continuerà, intanto abbiamo trovato un equilibrio sostenibile”.
Ai Mondiali di Asiago è stato assistant coach di Cristian Rela ed è arrivato un argento con l’Italia senior. Si vede come allenatore di club e di nazionale per il futuro?
“L’esperienza del Campionato Mondiale di Asiago è stata molto positiva, mi ha permesso di vivere un nuovo ruolo in ambito sportivo e mi ha fatto crescere dal punto di vista personale. Con Cristian, lo staff e tutti i giocatori abbiamo instaurato un ottimo rapporto che ci ha permesso di lavorare in serenità e crescere come gruppo fino all’ultimo giorno del mondiale. Per quanto riguarda il futuro non ho idee ben chiare, come ho detto prima, attualmente ho molti impegni famigliari e lavorativi importanti. Nel caso dovessero arrivare proposte di questo tipo le valuterò con razionalità”.
Cosa pensa dell’hockey in line italiano in genere?
“Questa risposta potrebbe essere davvero molto lunga. Rispetto a molti anni fa il movimento si è costruito una sua identità indipendente ed è riuscito a coinvolgere anche i settori giovanili. Si vedono sempre più spesso giovani che si rendono protagonisti nei campionati senior. Il prossimo step dovrebbe essere quello di continuare ad espandersi dal punto di vista territoriale, continuare a crescere nello sviluppo di giovani di qualità e giocare un maggior numero possibile di partite di alto livello durante l’anno. Anche i risultati internazionali dimostrano che la via intrapresa è quella giusta, ora basta continuare a percorrerla con convinzione migliorando ciò che è possibile migliorare”.
Un saluto ai nostri lettori.
“Un caro saluto a tutti gli amici di Hockeyinlineitalia e a tutti gli amanti di questo sport”.