La Polisportiva Molinese è attualmente quinta in classifica in serie A1 e solamentre a tre punti di distanza da Cittadella e Monleale, rispettivamente al terzo e quarto posto. Ancora in corsa per i playoff quindi la compagine pisana che fa del lavoro sul vivaio la sua vera e propria arma di forza. Il ”budget zero” di coach Bellini dà i suoi frutti, nonostante le altre squadre per stare al vertice in A1 ricorrano a nomi blasonati. Uno dei migliori prodotti del vivaio toscano è Nicola Lettera, attualmente anche al secondo posto in classifica marcatori con 15 gol e 5 assist dietro solamente all’americano Spain del Cittadella.
Hockeyinlineitalia ha intervistato il giocatore:
La Molinese è al secondo anno in A1 e quest’anno è pronta per tentare a fare lo sgambetto alle grandi. Dopo tanti anni di B e A2 cosa si prova a giocare in massima serie?
“Il sogno di ogni giocatore di qualunque sport è quello di militare in massima serie, noi ci siamo riusciti dopo anni di allenamento. Il nostro sogno si è avverato e per noi è stata una soddisfazione grandissima. L’emozione di giocare ogni weekend con squadre di alto livello, è veramente tanta, quasi indescrivibile, ma la cosa che più ci rende “grandi” e capaci di sgambettare alcune delle più forti è il nostro spirito di squadra che nasce e cresce da ben 16 anni. Una delle qualità più importanti che non ci permette al momento di superarle è la nostra esperienza, ben minore di tante altre.
I miglioramenti comunque si fanno sentire e le soddisfazioni arrivano grazie anche all’aiuto del vivaio giovanile che abbiamo tirato su con molta bravura grazie al nostro coach Marco Bellini che con molta pazienza riesce a gestire anche i nostri caratterini un po’ accesi da 22enni, come la maggior parte siamo.
L’A1 per noi è il paradiso, da quando siamo entrati nella massima serie tutti noi abbiamo fatto emergere la vera voglia di giocare, di divertirsi e infine di vincere”.
“In effetti essendo sincero,quest’anno già dai primi allenamenti, mi sentivo veramente pronto mentalmente per affrontare questo campionato infatti dopo aver ripreso anche la forma fisica, arrivata con qualche settimana di ritardo visto l’inagibilita del nostro palazzetto, i risultati si sono confermati. Ho subito iniziato con la carica giusta, che porterò avanti per tutto il campionato affrontando a viso duro anche momenti di stallo.
“Questa domanda è un po’ difficile da affrontare in quanto sono più i lati negativi di quelli positivi.Come ben tutti sappiamo l’hockey, soprattutto dal centro Italia in giù, non è assolutamente conosciuto e quindi trascurato e non finanziato, questo è uno dei fattori più rilevanti che implica la nostra società a sborsare molti soldi dalle nostre tasche. Il nostro Comune non ci aiuta per niente essendo anch’esso in crisi e non credo che cambierà qualcosa visti i molti problemi che arrivano prima di una società poco conosciuta e seguita come la nostra, l’unica nostra fortuna sarebbe vincere al Lotto.Dobbiamo dire che quest’anno il nostro pubblico è aumentato quasi il doppio della scorsa stagione, questo ci rende ancora più motivati e speranzosi.Uno dei pochi vantaggi che abbiamo essendo in un paesello piccolo è il nostro legame giornaliero, vi spiego meglio; la nostra squadra è formata dal 90% di persone che vivono nei pressi di Molina e che ogni sera come me si ritrovano al nostro amatissimo bar. Quindi tutti i giorni stiamo insieme e ormai abbiamo formato un gruppo di 30 persone molte di queste tifosi e sostenitori della nostra squadra. Pertanto il vantaggio più grande è quello della vicinanza grazie alla piccola dimensione del nostro territorio”.
Quest’anno ha fatto anche l’amichevole con la Slovenia con la nazionale sperimentale. Quali emozioni ha provato? Spera nella Nazionale senior?
“L’emozione più bella che un giocatore può avere è quella di indossare la maglia dell’Italia, nel momento in cui l’ho indossata mi sono detto “io devo e dovrò sempre combattere per poter indossare di nuovo questa maglia”. Nella partita con la Slovenia sinceramente ero un po’ teso ma comunque sono riuscito a far emergere la mia determinazione e la voglia di giocare quindi al di là del risultato è stata un’ottima esperienza. Noi giovani ci siamo confrontati comunque con una squadra che conta alcuni giocatori molto forti, questo ci aiuta molto a crescere e rende sano lo sport in Italia.
“Bella domanda questa! Ci alleniamo tutte le sere dalle 9 alle 10.30 escluso il venerdì. E’ proprio qui che si vede la passione che ognuno di noi ha, perchè siamo ormai quasi tutti impegnati con il lavoro e la stanchezza a fine giornata si fa sentire, ma quando entriamo in pista questa svanisce.
“L’obiettivo primario per noi è arrivare ai playoff anche se dopo quest’ultima sconfitta abbiamo perso uno scalino per arrivarci, ma ancora la stagione non è finita quindi sicuramente non molliamo.