A pochi giorni di distanza dal sesto posto dell’Italia ai World Games di Wroclaw, sono i coach Rela e Rigoni a tracciare un resoconto di quanto avvenuto nella spedizione polacca.
Hockeyinlineitalia ha intervistato il ct ed il suo braccio destro apposta per voi:
Cristian Rela:
“Il sesto posto credo rispecchi i valori delle squadre che abbiamo affrontato. E’ stata un’esperienza comunque positiva, abbiamo capito che abbiamo alcuni giocatori in grado di reggere questi livelli e saranno il futuro della nostra nazionale, altri erano alla prima esperienza e hanno capito che c’è ancora molto da lavorare per raggiungere il massimo, sia dal punto di vista fisico che tattico.
E’ stato un torneo complicato: all’inizio abbiamo perso subito il nostro punto di forza, il portiere Facchinetti che ha avuto 40 di febbre e le sue prestazioni ne sono state molto condizionate. Nella prima partita poi si sono infortunati Ustignani e Lievore, 3 dei 6 giocatori che erano reduci dai Mondiali di Asiago.
Abbiamo giocato buone partite, purtroppo troppo a corrente alternata anche a causa della giovane età della rosa. A questo World Games c’erano squadre molto forti, d’altronde tutte le nazioni tengono molto a queste competizione che arriva una volta ogni 4 anni.
All’Italia mancavano molti elementi importanti: credo sia sbagliato non dare la disponibilità a certi eventi e spero che la Federazione da questo punto di vista per il futuro inizi a fare qualcosa.
Per molti giocatori sicuramente è stata un’ottima esperienza, anche in vista della Cina: alcuni hanno fatica a sbloccarsi per l’emozione ma alla fine sono riusciti a dare quel che potevano. Se arriveranno in Cina potranno far meglio dall’inizio.
Peccato per la partita con gli USA che forse potevamo anche vincere ma la chiave del nostro World Games è stata la seconda partita con la Svizzera che in caso di vittoria ci avrebbe portato alle semifinali. Non l’abbiamo giocata male, abbiamo tirato più di loro ma la Svizzera ha segnato le sue occasioni e noi no. Poi con la Francia ci abbiamo provato ma loro oggettivamente avevano una marcia in più.
Da sottolineare il fattore campo: il 30×60 non ha agevolato l’Italia mentre le squadre a “trazione ghiaccio” erano più a loro agio con le dimensioni. Questo, aggiunto al fatto che non siamo mai riusciti ad avere le 3 linee complete, con 5 partite in 5 giorni, si è fatto sentire.
Ora voltiamo pagina e pensiamo ai Roller Games di Nanjing per i quali ci prepareremo al meglio”.
Luca Rigoni:
“Il risultato è realistico: il World Games è stato giocato a livelli altissimi, con le squadre migliori del mondo. Noi, vuoi per un motivo o vuoi per un altro, abbiamo avuto tante defezioni e poi la sfortuna ci ha messo del suo con 3 giocatori persi dopo mezza partita su 14. L’unica partita dove abbiamo dei rimpianti è quella con la Svizzera: li meritavamo di più e si è vista l’inesperienza della squadra. Abbiamo sbagliato troppo in zona gol e poi siamo stati puniti dai loro giocatori più esperti quando hanno avuto le occasioni. Vincendo saremmo stati in semifinale e sarebbe stato un risultato ottimo viste le forze in campo.
Gli aspetti positivi sono sicuramente l’aver portato una squadra giovane e non aver mai mollato. Mi rendo conto che in Italia la parola futuro non esiste: non c’è pazienza, ma noi stiamo lavorando per il futuro in questo momento e quindi dobbiamo essere ontenti soprattutto per i più giovani che hanno dimostrato di meritare queste chance. So che c’è poca pazienza nell’aspettare ma noi siamo fiduciosi perchè stiamo lavorando per il futuro”.